annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

cassa reflex subwoofer reflex

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • cassa reflex subwoofer reflex

    salve avevo una domanda da farvi
    per quanto riguarda il legno cosa devo usare ?(da me è difficile trovare l'mdf)
    e per il reflex conviene farlo a tubo o costruito all'interno con il legno stesso?
    Grazie

  • #2
    Puoi anche usare il truciolato.
    Per fare una cassa bassreflex ci vuole un bel progetto che va studiato sulle caratteristiche
    dell'altoparlante che userai.
    Dai un'occhiata a questi progetti della Ciare guide_progetti.htm
    Utilizzare il tubo è più semplice che costruire un labirinto interno.
    Ultima modifica di Stefano54; 23-04-2011, 17:08.

    Commenta


    • #3
      Dunque per la realizzazione puoi anche usare il massello, proprio l'altro giorno leggevo di diffusorri realizzati in brown ash, i costi però lievitano. Per il condotto reflex il tubo è senz'altro preferibile. Tutto dipende da cosa vuoi ottenere anche esteticamente.
      Ciao
      Pasquale
      Molto spesso è salutare e distensivo provarci si spera quanto prima riuscirci, grazie a questo forum!

      Commenta


      • #4
        la cassa deve essere per auto audiocar
        il sub è 350 rms da 12" quindi deve essere resistente pr lìestetica poi o la stucco e la dipingo a spruzzo come si fa per la carrozzeria oppure la rivesto di panno nero (quello dela macchina nero)
        l'mdf quanto costa al metro?
        lo incollo con la vinilica oppura data la potenza di picco 700w metto anche qualche vite?
        Grazie
        Saluti

        Commenta


        • #5
          Qualche vite e colla, va benissimo. Ne ho fatto uno, molti anni fa e l'ho rivestito molto semplicemente
          con la moquette automobilistica incollata con il bostick.

          Commenta


          • #6
            grazie a tutti del consiglio

            Commenta


            • #7
              Abbonda con la colla per sigillare bene.

              Commenta


              • #8
                Originariamente inviato da Stefano54 Visualizza il messaggio
                Abbonda con la colla per sigillare bene.
                si anche sigillo con silicone all'interno
                Frazie mille è bellissimo e utilissimo questo forum grz

                Commenta


                • #9
                  Vedo che la discussione è un pò vecchiotta ma per chi ci ricapitasse ecco il link ad una mia guida (scritta 10 anni fa) sulla progettazione di un sitema di caricamento woofer o subwoofer.
                  Debbo dire che durante questi anni in molti l'hanno scopiazzata in malo modo.
                  http://digilander.libero.it/tarivor/

                  PS:
                  Soprassedete sulla parte per la costruzione del box che è quanto di più rustico e semplice si possa consigliare
                  Ultima modifica di UltimateRider; 12-05-2014, 18:26.

                  Commenta


                  • #10
                    Originariamente inviato da UltimateRider Visualizza il messaggio
                    Vedo che la discussione è un pò vecchiotta ma per chi ci ricapitasse ecco il link ad una mia guida (scritta 10 anni fa) sulla progettazione di un sitema di caricamento woofer o subwoofer.
                    Debbo dire che durante questi anni in molti l'hanno scopiazzata in malo modo.
                    http://digilander.libero.it/tarivor/

                    PS:
                    Soprassedete sulla parte per la costruzione del box che è quanto di più rustico e semplice si possa consigliare
                    :-)

                    leggendo la tua dispensa mi sono imbattuto in questo, a proposito del carico reflex:
                    ***************************
                    Svantaggi:

                    · Box generalmente grandi

                    · Sotto la frequenza d'accordo l'AP suona come senza box e i due fronti d'onda sono liberi di annullarsi a vicenda con un aumento esponenziale dell’escursione del cono al diminuire della frequenza

                    ·


                    · Suono meno naturale con transienti peggiori rispetto un box chiuso

                    · Possibile obbligo di un filtro passa alto/subsonico

                    ***************************

                    sei certo di questo?
                    in mia esperienza mi risulta un pò il contrario.
                    E' vero che il box (in genere) per una cassa reflex ben progettata, a parità di dimensioni del cono sia più grande (posto che i coni per il reflex siano da scegliersi con caratteristiche diverse rispetto alla c.p. ad esempio...ma questo l'hai giustamente riportato).
                    Però...
                    non ho mai progettato e ottenuto diffusori che abbiano l'escursione "galoppante" come scrivi al di sotto della frequenza d'accordo reflex. E' chiaro che da un punto di vista fisico il cono si "renda più libero" al di sotto di quella frequenza ma l'andamento è comunque dolce, scendendo di frequenza, mentre il funzionamento abbandona il modello del regime reflex. Questo l'ho sempre riscontrato sia con le mie casse che con casse di test in camera anecoica, inoltre è facilmente deducibile anche dal modello di simulazione adottando un allineamento appropriato per il cono
                    Inoltre:
                    "Difficile il progetto sulla carta, ancor più difficile rispettarlo nella pratica"... a me è sempre capitato il contrario. Possiedo tutt'ora in casa una coppia di casse con Q della cassa pari a otto... e ti posso assicurare che spesso i risultati che si ottengono con un reflex (di semplice costruzione) sono spesso straordinariamente aderenti al modello simulato sulla carta o sul PC (io uso Melissa MLS ma anche Bass è sufficiente...)

                    Ma questa è proprio errata, ed è dimostrabile anche sulla carta, oltre che all'ascolto: Suono meno naturale con transienti peggiori rispetto un box chiuso


                    La realtà è esattamente contraria. Un box chiuso (altrimenti detto in "compressione pneumatica" in realtà frena pochissimo il cono, e il risultato sono bassi con code lunghe, sicuramente molto più del reflex.
                    Questo perchè il principio della compressione pneumatica "confida" per frenare il cono semplicemente nella compressione/depressione del volume d'aria nel box (chiuso) dietro il cono.
                    E questo volume d'aria è in genere enorme rispetto al movimento del cono, qualunque cedevolezza quest'ultimo abbia, inoltre lo spostamento del cono, variando enormemente durante il programma musicale, fa si che l'effetto di compressione/depressione sia continuamente variabile, sul cono, a parità di frequenza ma dipendentemente dallo spostamento (x). In altre parole... la variazione delle code durante il funzionamento del cono è totalmente imprevedibile e dipendente da ogni singolo picco di spostamento.
                    Questo produce un suono innaturale e ben poco frenato.

                    Invece il reflex sfrutta un principio enormemente più efficace, che si basa su depressione e compressione enormemente maggiori, non paragonabili.
                    Quando il cono si muove all'indietro, il volume posteriore d'aria inizia a muoversi uscendo dal tubo reflex con un ritardo calcolato sull'onda del fluido (aria) alla velocità di 343 m/s.
                    Quando successivamente si muove in avanti... si troverà una depressione causata dall'aria che in quell'istante sta uscendo fisicamente dal tubo reflex con il ritardo dovuto esattamente dalla velocità di propagazione dell'onda nel fluido, e questo ritardo è calcolato proprio considerando il volume della cassa (grande), la sezione del tubo reflex e la sua lunghezza (dove la velocità V del fluido è molto maggiore, naturalmente).
                    Alla frequenza di risonanza della cassa si ottiene esattamente una coincidenza totale tra il movimento dei due volumi d'aria: quello anteriore mosso dal cono e quello posteriore uscente dal tubo d'accordo.
                    In effetti accade esattamente che l'aria esca dal tubo proprio nel momento esatto in cui il cono si muove in avanti e viceversa, per questo motivo le casse reflex offrono risposte ai transienti in genere molto migliori alle casse in compressione pneumatica.

                    Si tratta di un principio fisico largamente sfruttato in una enormità di campi applicativi... lo stesso identico sfruttato dagli impianti di scarico dei motori ad alte prestazioni, ad esempio, che grazie ad un volume e ad una lunghezza ben calcolati (si sfrutta l'effetto Venturi per variare la velocità di propagazione del fluido all'interno dei condotti ad espansione), producono una depressione all'uscita delle valvole di scarico esattamente quando queste si aprono per far defluire i gas di scarico. Questo effetto è dovuto ai gas dello scarico precedente (per ogni singolo ciclo di scoppio quando è in funzionamento del motore) che in quel momento escono, propagandosi col ritardo calcolato dall'accordo della marmitta ad espansione.
                    Si tratta di un meccanismo davvero molto efficace, tant'è che chi progetta questi dispositivi ha bene in mente i calcoli per l'accordo dell'onda in uscita dall'impianto di scarico (lunghezza e diametri delle varie sezioni), che evidentemente producono questo effetto in particolare proprio ad un certo regime specifico del motore... in effetti si "accorda" l'impianto per un regime di rotazione ben preciso, nel quale l'effetto della depressione è particolarmente evidente.

                    Per questo motivo le casse reflex sono ben più veloci di quelle in compressione pneumatica considerando i transienti di risposta.
                    Ultima modifica di Romano; 13-05-2014, 21:19.
                    Romano

                    ..."Digito, ergo sum! (...senza offesa per Cartesio eh! )"

                    Commenta


                    • #11
                      Ciao Romano,
                      interessante il tuo intervento ma considera che riassumere in due righe le linee generali dei sistemi di caricamento porta ovviamente a non affrontare le infinite combinazioni di caricamento tra diversi AP e musica che si riproduce. Premetto anche che quella guida, anche se applicabile ad un normale diffusore casalingo a più vie, è più impontata alla costruzione di box subwoofer.

                      Partiamo da presupposto che un ap in cassa reflex rischia la distruzione se riceve armoniche importanti molto sotto la frequenza di accordo mentre alla frequenza di accordo il cono è assolutamente fermo e, proprio per via della risonanza indotta, nel condotto reflex si muove tutto flusso d'aria che genera il suono. Questo sono dati di fatto facilmente verificabili sia nella teoria con i programmi di simulazione che nella pratica con un cd di toni test.
                      Ora, parlando del controllo del movimento del cono, a parte i patiti di gare SPL in auto ben pochi ascoltano sinusoidali con il proprio impianto ma normale musica dove, con le dovute eccezioni, il contenuto "energetico" in gamma ultra bassa è contenuto rispetto al resto. Se quindi ascoltiamo normale musica con un box reflex con ap di diametro non esiguo (diciamo dai 20cm in su) e quindi con accordi generalemente tra i 20 e 50hz è normale che il cono si muova meno che non in pneumatica. Se invece abbiamo un caricamento reflex di un ap di diamentro esiguo (diciamo da 16cm in giù) bisogna stare molto attenti perchè l'accordo reflex sarà generalmente molto alto con una zona di non controllo estesa a frequenze dove il contenuto energetico musicale è importante.
                      Riguardo invece qualità è proprio la magia del reflex alla frequenza di accordo dove, il suono viene generato senza che il cono si muova, il suo tallone d'Achille. A quella frequenza, e nei suoi dintorni, noi ascoltiamo una risonanza e tutte le risonanza hanno il brutto vizio di non estinguersi lentamente. Nella cassa pneumatica questa risonanza semplicemnte non c'è e il cono si ferma per via dell'opposizione al movimente del cono imposto dall'aria interna e dalle sospensioni. Il tutto però si complica ancor più con il tipo di musica che si ascolta, con il volume desiderato, con l'ap scelto e con il caricamente imposto. Insomma ci sarebbe da scrivere un trattato.

                      Personalmente, dopo tanti subwoofer reflex e anche un esperimento di doppio relex, trovai la pace in auto (per modo di dire) con il mio ultimo subwoofer in pneumatica da 80litri (se mi ricordo bene) che ancora ho in cantina... un Adire Audio Brahma 15 MK1 ( http://www.adireaudio.com/Files/OldAdireDrivers.pdf ), un mostriciattolo leggendario dal peso e dall'escursione esagerata copiato negli ultimi anni dalla Ciare con la serie SPL, che guardacaso negli States veniva usato sia per gare SQ caricandolo in pneumatica che in gare SPL caricandolo in reflex.
                      Ultima modifica di UltimateRider; 14-05-2014, 13:14.

                      Commenta


                      • #12
                        mi trovo in fondamentale disaccordo con ciò che scrivi.
                        Ciò che scrivi sostanzialmente non ha fondamento fisico, in linea teorica non è sostenibile e non l'ho mai riscontrato in pratica, nè in casa, nè al lavoro (mi sono occupato per anni di rilevamento, progettazione, redazione di articoli ecc... collaboro saltuariamente tuttora con una linea di produzione di impianti elettroacustici hi-end, per questo mi avvalgo di camera anecoica, sistemi di progettazione integrati, sistemi di rilevamento B&K, MLS ecc... anche se a casa uso semplicemente Clio, nelle varie versioni e da quando uscì).

                        Partiamo da un presupposto: una cassa reflex mantiene il movimento del cono sempre più contenuto di quanto può fare una cassa in compressione, considerando parità d'emissione energetica nello spettro considerato, questo fino a un limite molto al di sotto dell'accordo reflex.
                        Lo fa prima della frequenza d'accordo,sebbene poi la curva tenda alla parità, salendo molto di frequenza, lo fa soprattutto nei dintorni della frequenza d'accordo e lo fa anche sotto la frequenza d'accordo, risalendo lentamente, per poi superarlo molto a distanza dalla frequenza d'accordo reflex.
                        E lo fa sempre emettendo transienti molto, molto più frenati, prima, durante e dopo.
                        Questo è facilmente desumibile sia considerando il risultato fisico finale empiricamente (l'efficienza di trasformazione tra energiale elettrica e meccanica è sempre superiore, per un sistema reflex) sia da un punto di vista teorico (a maggior ragione).
                        Se prendi una curva di spostamento di un cono montato in reflex, considerando MOL tra due casse che abbiano spettro energetico equivalente in un determinato range di frequenze, considerando ad esempio emissione di due coni di generose dimensioni che emettano gamma utile (in camera anecoica) fino a 20 hz, troverai che lo spostamento del cono è sempre inferiore.
                        Se accordi una cassa reflex a 40 Hz, posto che il cono sia adeguato, Fs sufficientemente bassa VAS accettabile da non farti realizzare il cassone dell'immondizia e Qts elevato... anche a 15Hz il MOL sarà quasi sicuramente favorevole.

                        Chiaramente sotto un certo limite, quando l'effetto dell'accordo reflex non esiste proprio più, otterrai che la curva del reflex possa eventualmente superare quella della cassa pneumatica, ma mai in modo così sensibile, dopotutto in ogni caso esiste un carico posteriore, che a quel punto si può considerare con ingenti perdite, ma sempre un certo carico costituisce.
                        D'altronde quando il reflex inizia a spostarsi davvero tanto... la "concorrente" in compressione emette praticamente più nulla

                        E puoi anche paragonare gli andamenti applicando il modello matematico di riferimento, in pratica si può fare calcolando l'integrale parziale delle funzioni delle due curve considerando limite inferiore e superiore del range di frequenza. L'area calcolata integrando le due funzioni coi relativi coefficienti è sempre favorevole per il reflex.

                        Da un punto di vista fisico questo è semplice da dimostrarsi: l'efficenza energetica è ottenuta sommando l'emissione del cono anteriore e anche della superficie del cono posteriore, caricata con un sistema di espansione e successiva accelerazione del fluido che in realtà nel dominio dinamico appare compresso ed espanso a velocità molto maggiore che in aria libera, nel tubo d'accordo (la densità aumenta e diminuisce, naturalmente, considerando le fasi di compressione ed espansione dell'aria durante la propagazione d'onda).
                        In effetti... la colonna d'aria spostata dalla parte posteriore del cono potrebbe considerarsi alla velocità di propagazione dell'onda meccanica in cassa, rispetto alla contropressione generata dall'ingresso dell'accordo reflex, come un "cuneo" di "melassa" che incontri un collo di bottiglia (è un paragone figurativo grezzo e un pò ridanciano ma rende piuttosto bene l'idea... e ti assicuro che se ne tiene conto eccome, durante la progettazione di sistemi davvero buoni).
                        Se l'efficienza aumenta (== aumenta il rendimento di trasformazione energetica nel dominio elettrico->meccanico), per nessun motivo al mondo otterrai che il cono si sposti di più (trasmetta maggiore movimento meccanico al fluido esterno alla cassa: ossia l'aria che separa te dalla cassa...) per ottenere lo stesso livello energetico di un sistema a rendimento inferiore.
                        ...andresti letteralmente contro le leggi della fisica classica, sicuramente contro il primo principio della termodinamica (...conservazione della massa energia in un sistema isolato ).

                        Poi... se il discorso è: "la cassa in compressione pneumatica in genere consente di usare altoparlanti che siano più delicati rispetto al reflex in generale..." se consideri coni piccoli di qualità similare, frequenze bassissime, spostamenti implicati (che comunque ben difficilmente danneggiano il cono... il 90% delle volte si cuoce la bobina del cono per via di programmi elettrici esagerati applicati)... in ogni caso la perdente nel contesto è la cassa in compressione pneumatica.
                        Perchè le bassissime non le riproduce proprio... e in ogni caso con un qualsiasi accordo reflex, anche a 60Hz per un cono di piccole dimensioni, con tutta probabilità otterrai un volume d'emissione superiore anche a 20 Hz (MOL, naturalmente, con distorsione accettabile, quindi con spostamenti entro Xmax e deformazione del cono accettabile).
                        Il che significa che con il reflex puoi permetterti di regolare a sufficienza il livello per ottenerli decentemente, mentre con la cassa in compressione, se ci provi... quasi sempre cuoci il cono.

                        Posto che il sistema ideale in assoluto per l'adattamento dell'energia elettrica in energia meccanica trasmessa in aria, al di sotto di certe frequenze, rimane a essere la tromba (lasciamo perdere i labirinti ecc... che costituiscono semplicemente aberrazioni del concetto di caricamento a tromba) il reflex cotituisce poi il sistema di gran lunga più conveniente, considerando dimensioni e qualità d'emissione.

                        E anche il carico simmetrico ha determinate caratteristiche che lo rendono vincente in certi contesti (dopotutto si tratta di doppio caricamento, anteriore e posteriore in ogni caso.. soprattutto nel caso del doppio reflex).

                        La compressione pneumatica in questo contesto ha due soli vantaggi: economia di tutto (cassa... altoparlante che per essere adatto al sistema in compressione necessita di caratteristiche che costruttivamente si ottengono con notevole economia ecc...) e dimensioni più contenute.
                        Stop.
                        In tutto il resto è perdente e non può che essere così, considerando sistemi di livello equivalente, naturalmente, dal momento che qualsiasi cosa tu faccia otterrai sempre e comunque la sola superficie frontale del cono in emissione... che neanche è caricata frontalmente per adattare la densità del solido (costituito dal cono) a quello del fluido - aria - come avviene nel caso della tromba!
                        ...questo significa necessariamente minor efficenza energetica (minor rendimento), che si traduce in ogni caso in maggior spostamento a parità d'emissione energetica, maggior bisogno di potenza elettrica (con tutti i rischi implicati) ecc, ecc, ecc.

                        ...se a questo punto vuoi considerare l'eventualità del corto circuito acustico tra l'emissione frontale e quella posteriore in uscita dal reflex... prova anche a considerare la lunghezza d'onda di una frequenza come 20 o 50 Hz (lambda@343m/sec). Ti accorgerai che la questione è fuori discussione (circa 17metri @20Hz.)

                        Poi... va da se che con tutta probabilità otterrai più bassi indistorti con una cassa in compressione col woofer da 45 cm. rispetto a un reflex col woofer da 20 cm.

                        Ma il discorso di fondo non varia: considerando i due principi di funzionamento da un punto di vista fisico... uno è certamente superiore all'altro dal punto di vista della conversione di energia elettrica in meccanica, e lo è sotto tutti i fronti.
                        C'è poco da fare.
                        Romano

                        ..."Digito, ergo sum! (...senza offesa per Cartesio eh! )"

                        Commenta


                        • #13
                          Originariamente inviato da Romano Visualizza il messaggio
                          ....Partiamo da un presupposto: una cassa reflex mantiene il movimento del cono sempre più contenuto di quanto può fare una cassa in compressione, considerando parità d'emissione energetica nello spettro considerato, questo fino a un limite molto al di sotto dell'accordo reflex.
                          Lo fa prima della frequenza d'accordo,sebbene poi la curva tenda alla parità, salendo molto di frequenza, lo fa soprattutto nei dintorni della frequenza d'accordo e lo fa anche sotto la frequenza d'accordo, risalendo lentamente, per poi superarlo molto a distanza dalla frequenza d'accordo reflex.
                          E lo fa sempre emettendo transienti molto, molto più frenati, prima, durante e dopo.


                          sperando di non fare "entrate a gamba tesa".......io son dell'opinione diametralmente opposta....ed è tutto dimostrabile. senza complicarsi troppo la vita....lo si può desumere già partendo dalla semplice comparazione dei grafici d'escursione dei due sistemi chiamati in causa......tutto ciò a conferma di quanto affermava UltimateRider.



                          sulla questione dello smorzamento nei transienti......l'analisi può essere fatta, più semplicemente, anche dal punto di vista elettrico e dato che una cassa chiusa è assimilabile ad un filtro passa-alto del secondo ordine ed un reflex ad uno di quart'ordine.....(terz'ordine nel QB3)....da qui è semplice capire perchè un reflex, soprattutto in camera anecoica ha obbligatoriamente dei transienti meno controllati di una cassa chiusa......ossia ci son più elementi in risonanza che devono stabilizzarsi.


                          e per completezza d'info e chiarezza di lettura......questi son i risultati degli stdui di R.H. Small sullo smorzamento dei due sistemi....cassa chiusa a sinistra e reflex a destra:




                          basta guardare il "miglior" allineamento reflex (il più smorzato), quello indicato con QB3 (B=3) e confrontarlo con tutti i grafici della cassa chiusa....il più "paragonabile" parte dal Qtc=1,3....che è un "allineamento" abbastanza lontano da quelli solitamente scelti per la progettazione delle casse chiuse. (valore medio Qtc=0,7)


                          ovviamente il discorso in ambiente reale ha qualche elemento in più da valutare.....tant'é che ben scegliendo l'allineamento della cassa e la posizione in ambiente delle casse ci si può divertire ottenendo dei risultati incredibili.

                          - ad es.....una cassa chiusa con Q alto e posizionata a ridosso delle pareti di fondo.....produrrà un "bel basso" con discrete code
                          - es opposto....un reflex ben progettatto (magari per stare vicino alle pareti di fondo come i monitor da studio) e saggiamente posizionato produrrà un basso quasi perfetto.



                          con Romano son d'accordo sul fatto che il reflex sia "energeticamente più conveniente" ma.....son pure dell'idea che la valutazione non dev'essere fatta solo in virtù del tipo di caricamento ma prendendo in considerazione tutto l'impianto e l'ambiente d'ascolto.......vorrei proprio sentirlo un bass reflex che suona più smorzato di una cassa chiusa se pilotato da un amplificatore a valvole.....tipo un monotriodo!!!
                          antonio

                          Commenta


                          • #14
                            sono ancora più convinto di ciò che asserisco, ai grafici su illustrati (di cui non conosco origine nè dati di base), avendo tempo a disposizione e in sede adeguata potrei rispondere con decine e decine di grafici di casse esistenti oggi, in commercio e anche progettate e costruite da me.
                            (di che cassa si tratta? e il confronto su che base è stato fornito? rispetto a quale cassa in compressione? chi può permettersi di mettere a paragone due sistemi in qualche modo equivalenti, partendo dal presupposto che il cono necessario alla realizzazione di un buon reflex è ben distante in caratteristiche da quello adeguato alla compressione pneumatica? che tipo d'ottimizzazione è stata effettuata? che allineamento è? di quanto si discosta dall'allineamento scelto come riferimento? ...si tratta di un grafico solo teorico desunto da un libro di teoria a scopo semplificativo e illustrativo?)

                            La cassa è assimilabile a un filtro elettrico, ma non coincide affatto con questo, quella è una semplificazione estremamemte utile in tanti contesti ma non deve essere intesa rispondente al 100% al modello di un cono in movimento, dal momento che il suo funzionamento dinamico è meccanico e non elettrico.
                            L'assimilazione è comodissima ad esempio per formulare modelli matematici da seguire in seguito in fase di progettazione (per carità... questo è sempre stato fatto), ma non ci si può riferire alla semplificazione elettrica considerando la realtà dinamica del cono in movimento in un sistema che ha caratteristiche meccaniche, oltre a quelle elettriche.
                            L'analisi dinamica dello spostamento dell'aria suggerisce che in nessun caso una cassa che faccia affidamento semplicemente sulla cubatura interna (chiusa) per frenare il cono rispetto a una costruita su un principio (attivo) di resistenza meccanica di un fluido in movimento che controreagisce ad ogni ciclo di qualsivoglia onda meccanica generata.
                            Non c'è proprio paragone.
                            E se si considerano le casse normalmente costruite o sul mercato, quasi sempre riempite di materiale fonoassorbente per cercare di aumentare per quanto possibile il volume d'aria virtualmente visto dal cono (e nel contempo frenare le onde stazionarie), il discorso peggiora ancora, non di poco.

                            C'è un solo punto in cui eventualmente ci potremmo trovar d'accordo, ossia che per "basso frenato" non posso intendere un semplice, singolo impulso (che è tutt'altra cosa...), in effetti mi riferivo a un transiente (burst) di una frequenza data (che quindi implichi un'onda di una certa durata).

                            Il funzionamento dinamico di un sistema reflex implica una contropressione (o una espansione) del volume d'aria situato nel retro del cono evidentemente solo ed esclusivamente in caso di segnale di una certa durata, mai con un singolo impulso.

                            Questo l'ho chiaramente scritto qui:
                            Quando il cono si muove all'indietro, il volume posteriore d'aria inizia a muoversi uscendo dal tubo reflex con un ritardo calcolato sull'onda del fluido (aria) alla velocità di 343 m/s.
                            Quando successivamente si muove in avanti... si troverà una depressione causata dall'aria che in quell'istante sta uscendo fisicamente dal tubo reflex con il ritardo dovuto esattamente dalla velocità di propagazione dell'onda nel fluido, e questo ritardo è calcolato proprio considerando il volume della cassa (grande), la sezione del tubo reflex e la sua lunghezza (dove la velocità V del fluido è molto maggiore, naturalmente).
                            Alla frequenza di risonanza della cassa si ottiene esattamente una coincidenza totale tra il movimento dei due volumi d'aria: quello anteriore mosso dal cono e quello posteriore uscente dal tubo d'accordo.
                            In effetti accade esattamente che l'aria esca dal tubo proprio nel momento esatto in cui il cono si muove in avanti e viceversa, per questo motivo le casse reflex offrono risposte ai transienti in genere molto migliori alle casse in compressione pneumatica.
                            E' chiarissimo che il discorso sia valido sempre ed esclusivamente in caso di "burst", ossia di segnale (sinusoidale, nel caso del rilevamento e delle misure, e questo esclusivamente per questioni di comodità pratica di rilevamento) di una certa durata, in modo che ogni singolo spostamento del cono provveda ad assicurare una risposta contraria al movimento successivo, esattamente come accade in qualsiasi programma musicale (con qualsiasi tipo d'onda e qualsiasi frequenza, per corto che sia).

                            E in ogni caso una cassa, provvista o meno di tubo reflex, costituisce un carico.
                            Vi invito a riflettere che una cassa reflex, nella peggiore delle ipotesi ed aberrando il discorso ai limti estremi, potrebbe essere assimilabile a una cassa in compressione con enormi perdite ;-), se non si considera il suo principio d'accordo oppure si considera la cassa funzionante a ottave di distanza dalla sua Fs.

                            Mai prendere in considerazione i trattati teorici di riferimento, scritti a scopo educativo come realtà assolute cui basarsi nel mondo reale. Un'assimilazione concettuale, comodissima e straordinariamente utile in sede progettuale, non coincide affatto con l'equivalenza totale.

                            Ed è inutile e improprio prendere in considerazione l'intera catena di riproduzione se la valutazione deve essere fatta su un sistema di trasduzione elettroacustica.
                            Una casa produttrice di casse acustiche... produce casse acustiche. Le vende a chi ha Marantz, Krell, Mark Levinson, Audio Analogue, Yaqin , Ming, MC Iintosh, Audionote, Ensemble, a mosfet, in classe A, AB, a valvole termoioniche, a BJT ...e chi più ne ha ne metta, in ambienti squadrati, rettangolari, di forma irregolare, curati acusticamente o vuoti che siano.

                            E' poi l'utente finale che deve fare le sue valutazioni in merito, sia all'ambiente di cui dispone che delle apparecchiature che può permettersi. Oltretutto anche il tipo di risultato acustico è questione di gusti personali... le valutazioni personali sulle installazioni di ogni audiofilo lasciano il tempo che trovano.

                            Ed è altresi vero che in ogni caso, sia in linea teorica che pratica, un sistema ad elevato rendimento nella trasformazione fisica è da considerarsi migliore di uno a basso rendimento.
                            E questo è sia dimostrabile teoricamente che riscontrabile praticamente, a livello qualitativo del risultato ottenuto.

                            Per quanto mi riguarda sono del tutto indeciso se considerare il principio della sospensione pneumatica (puerilmente semplice e di caratteristiche intrinseche qualitative straordinariamente limitate) in genere compatibile col vero mondo HiFi... Ma questa è mia personalissima valutazione.
                            Ultima modifica di Romano; 14-05-2014, 23:40.
                            Romano

                            ..."Digito, ergo sum! (...senza offesa per Cartesio eh! )"

                            Commenta


                            • #15
                              fermo restando che non mi sembra questo il forum più adeguato per discutere scendendo così nel dettaglio........vorrei farti notare che i grafici (quelli della risposta all'impulso) che ho linkato sono presi rispettivamente:

                              AES Journal, Dicembre 1972, “Closed-box loudspeaker systems”, R.H. Small (per la cassa chiusa) e AES Journal, Giugno 1973, “Vented Box loudspeaker systems”, R.H. Small (per il reflex)

                              gli addetti ai lavori conoscono "benissimo la bibbia" ed i suoi contenuti.

                              vorrei mettere in chiaro che non è mia intenzione convincerti a cambiar anche perchè, e non prenderla a male, ma da quel che leggo vedo che hai già le tue certezze.....a me va bene così.

                              però, dato che hai disposizione diverse attrezzature, ti invito a fare una semplice misura della risposta in frequenza (fino a 200Hz max) di un woofer caricato in cassa (qualsiasi) aggiungendo delle resistemnze in serie.....scoprirai (livello di emissione a parte) cosa succede quando lo stesso diffusore viene pilotato da ampli con impedenza d'uscita con ordini di grandezza differenti. (questo è un degli aspetti che le regole del "mercato spenna audiofili" ha sempre voluto nascondere)


                              ps: se non ti va di attaccare tutta la strumentazione puoi farlo anche col famoso programma di simulazione bass30.....basta cambiare il valore della "resistenza aggiunta".

                              questo è un mio due vie in reflex progettato per lavorare a ridosso delle pareti domestiche ed esser pilotato da un ampli a transistor (misurato a 2,5 metri in ambiente e con 2,83Vrms):
                              File allegati
                              antonio

                              Commenta

                              Sto operando...
                              X