Carissimi amici, dato che ogni promessa è debito, eccomi qui pronto a pagare il mio. Tempo fa vi ho detto che questo sarebbe stato l'anno in cui avrei smesso di parlare di falegnameria per cominciare ad occuparmene attivamente e qual migliore occasione di quella che mi si è presenteta qualche giorno fa.
Giorni addietro, una ragazza che lavora presso il nostro comando, distaccata dalla società che effettua le riscossioni per conto del Comune di Ischia, dopo avermi visto all'opera in una delle mie migliori performance (grondavo sudore da tutte le parti per l'impegno che dovetti metterci) nel rimontare un'antina ad un mobile d'ufficio, con relativo cambio di cerniere, incollaggio di un tacchetto di legno per il fissaggio della basetta relativa ad una delle cerniere, sostituzione della serratura con altra dello stesso tipo (praticamente svita quella con la chiave spezzata e montane un'altra uguale. Totale svitare due viti e riavvitarne altre due) e riparazione di altra antina che aveva una cerniera andata, dicevo dopo avermi visto in tutta la magnificenza del mio operato, giustamente sopraffatta dalla perfezione della mia magnifica opera, mi ha chiesto se mi era possibile rimetterle insieme la sedia che appare nelle foto seguenti, realizzata all'incirca negli anni 50, che era già stata aggiustata da un falegname, ma si era di nuovo rotta dopo neanche due giorni.
Ci tengo a precisare che, per il grande affetto che mi lega a Totò, anche se non ci conosciamo di persona, questa volta ho provveduto, per il bene del suo collo e del collo degli altri deboli di cervicale, a raddrizzare tutte le foto prima di postarle.
Qui di seguito si vede la sedia all'incira come dovrebbe essere una volta assemblata
DSCF5193.jpgDSCF5190.jpgDSCF5197.jpgDSCF5198.jpgDSCF5192.jpgDSCF5194.jpgDSCF5191.jpg
Ancora non sono riuscito a capire secondo quale criterio vengono caricate le fotografie, ma, comunque posso passare alla descrizione. Qui si vede la sedia assemblata a secco e messa in piedi quasi completa nella sua struttura, gli elementi che mancano sono quello verticale, che dovrebbe essere posto a centro dello schienale per unire la traversina posta a metà dello schienale e la traversa superiore dello schienale. Naturalmente, come era costume di quei tempi, solo le parti a vista erano in mogano, mentre le parti nascoste erano in abete, poi lastronato in mogano sulle facce a vista. I danni sono molti e facilmente visibili, ma lo saranno di più nelle foto della sedia disassemblata. I pezzi dello schienale rotti sono dovuti alla rovinosa caduta che hanno fatto la sedia ed il relativo occupante quando, fidandosi del falegname che l'aveva riparata, adoperando una colla, probabilmente, poliuretanica, è stata usata. Mi è stato riferito che sedersi e cadere sono stati una sola cosa.
Qui di seguito posto le foto della sedia disassembleta così come mi è stata consegnata:
DSCF5203.jpgDSCF5200.jpgDSCF5202.jpgDSCF5204.jpgDSCF5201.jpg
Come si può notare nella seconda, terza e quinta foto di questa serie, la parte posteriore del sostegno delle seduta è realizzata in abetee si è spaccata in due, probabilmente nel momento in cui le gambe posteriori si sono distaccate delle struttura, ma quello che mi ha lasciato inorridito è stato constatare che quel pezzo, che doveva essersi rotto già prima che la sedia fosse portata al falegname, presenta tracce evidenti di colla poliuretanica, usata, probabilmente dal falegname, per rappezzare il pezzo di abete invece di sostituirlo e doverlo, conseguentemente, rilastronare in mogano. Scusate il tono polemico che uso per descrivere i lavori di riparazione eseguiti in precedenza sulla sedia, ma resto esterrefatto quando vedo un professionista che fa delle cose che io, assoluto ignorante della materia, non mi permetterei mai di fare. Potrebbe anche darsi che il falegname non avesse alcuna voglia di fare il lavoro, per motivi suoi, ed ha usato l'arte dell'arronzo (vi ho già spiegato che significa arronzare) per togliersi il cliente (molesto?) di torno.
Ed ora le ultime foto del cadave... hem chiedo scusa della sedia
DSCF5211.jpgDSCF5216.jpgDSCF5205.jpgDSCF5213.jpgDSCF5214.jpgDSCF5210.jpgDSCF5212.jpgDSCF5207.jpg
ecco la sedia disassemblata completamente. Nella seconda e quinta foto di questa serie si vede chiaramente, la traversa posteriore in abete spaccata per il lungo e piena di colla, ormai secca. Nelle altre foto si vedono i danni subiti dalla spalliera e, nelle foto dei particolari interni del collegamento delle gambe anteriori alla seduta si vede, chiaramente, che l'attacco della gamba non è realizzato in un solo pezzo, ma vi è una parte aggiunta e fissata con dei chiodi, si intravede la stuccatura della testa degli stessi, è normale.
Passo ora alle domande (pensavate che cominciavo a descrivervi come ho fatto a restaurare la sedia?). La cosa che più mi preoccupa è come eliminare i residui di colla epossidica che sono presenti in tutti i tenoni e le mortase esistenti sulla sedia. Se non riesco grattandola via, tenendo conto che pare che tutti i tenoni siano riportati mi conviene eliminarli e rifarli da nuovi o esiste un metodo per togliere questa colla. Io penso che dalle fotografie siate riusciti a farvi un'idea chiara delle riparazioni da fare, io penso di procedere in questo modo, correggetemi se sbaglio (non cominciate con il coro se sbagli .... certo che sbagli): 1) eliminazione della finitura, ormai completamente rovinata, su tutta la sedia; 2) disassemblamento definitivo del mobile in tutte le sue parti elementari; 3) sostituzione di tutte le parti portanti della struttura che non siano riparabili e rilastronatura di quelle che sono in abete; 4) rifacimento, in toto, di tutte le parti della spalliera che risultano rotte e non riparabili in modo invisibile; 5) preparazione del mobile con leggera mordenzatura mogano, per uniformare il colore che in alcuni punti risulta molto più chiaro del resto, e trattamento con almeno tre mani di gommalacca data a pennello, con spagliettatura leggera tra una mano e l'altra e finitura a cera (due mani) perché alla prprietaria non piace la finitura lucida. Unico dubbio che ho immediato è: come disassemblare le parti che sono ancora incollate con colla poliuretanica??????
su datemi una mano. Pensate, dopo anni di partecipazioni al forum come barzellettiere vorrei spiccare il volo, dato che con la mia mole non è facile, datemi una mano!!!!
Giorni addietro, una ragazza che lavora presso il nostro comando, distaccata dalla società che effettua le riscossioni per conto del Comune di Ischia, dopo avermi visto all'opera in una delle mie migliori performance (grondavo sudore da tutte le parti per l'impegno che dovetti metterci) nel rimontare un'antina ad un mobile d'ufficio, con relativo cambio di cerniere, incollaggio di un tacchetto di legno per il fissaggio della basetta relativa ad una delle cerniere, sostituzione della serratura con altra dello stesso tipo (praticamente svita quella con la chiave spezzata e montane un'altra uguale. Totale svitare due viti e riavvitarne altre due) e riparazione di altra antina che aveva una cerniera andata, dicevo dopo avermi visto in tutta la magnificenza del mio operato, giustamente sopraffatta dalla perfezione della mia magnifica opera, mi ha chiesto se mi era possibile rimetterle insieme la sedia che appare nelle foto seguenti, realizzata all'incirca negli anni 50, che era già stata aggiustata da un falegname, ma si era di nuovo rotta dopo neanche due giorni.
Ci tengo a precisare che, per il grande affetto che mi lega a Totò, anche se non ci conosciamo di persona, questa volta ho provveduto, per il bene del suo collo e del collo degli altri deboli di cervicale, a raddrizzare tutte le foto prima di postarle.
Qui di seguito si vede la sedia all'incira come dovrebbe essere una volta assemblata
DSCF5193.jpgDSCF5190.jpgDSCF5197.jpgDSCF5198.jpgDSCF5192.jpgDSCF5194.jpgDSCF5191.jpg
Ancora non sono riuscito a capire secondo quale criterio vengono caricate le fotografie, ma, comunque posso passare alla descrizione. Qui si vede la sedia assemblata a secco e messa in piedi quasi completa nella sua struttura, gli elementi che mancano sono quello verticale, che dovrebbe essere posto a centro dello schienale per unire la traversina posta a metà dello schienale e la traversa superiore dello schienale. Naturalmente, come era costume di quei tempi, solo le parti a vista erano in mogano, mentre le parti nascoste erano in abete, poi lastronato in mogano sulle facce a vista. I danni sono molti e facilmente visibili, ma lo saranno di più nelle foto della sedia disassemblata. I pezzi dello schienale rotti sono dovuti alla rovinosa caduta che hanno fatto la sedia ed il relativo occupante quando, fidandosi del falegname che l'aveva riparata, adoperando una colla, probabilmente, poliuretanica, è stata usata. Mi è stato riferito che sedersi e cadere sono stati una sola cosa.
Qui di seguito posto le foto della sedia disassembleta così come mi è stata consegnata:
DSCF5203.jpgDSCF5200.jpgDSCF5202.jpgDSCF5204.jpgDSCF5201.jpg
Come si può notare nella seconda, terza e quinta foto di questa serie, la parte posteriore del sostegno delle seduta è realizzata in abetee si è spaccata in due, probabilmente nel momento in cui le gambe posteriori si sono distaccate delle struttura, ma quello che mi ha lasciato inorridito è stato constatare che quel pezzo, che doveva essersi rotto già prima che la sedia fosse portata al falegname, presenta tracce evidenti di colla poliuretanica, usata, probabilmente dal falegname, per rappezzare il pezzo di abete invece di sostituirlo e doverlo, conseguentemente, rilastronare in mogano. Scusate il tono polemico che uso per descrivere i lavori di riparazione eseguiti in precedenza sulla sedia, ma resto esterrefatto quando vedo un professionista che fa delle cose che io, assoluto ignorante della materia, non mi permetterei mai di fare. Potrebbe anche darsi che il falegname non avesse alcuna voglia di fare il lavoro, per motivi suoi, ed ha usato l'arte dell'arronzo (vi ho già spiegato che significa arronzare) per togliersi il cliente (molesto?) di torno.
Ed ora le ultime foto del cadave... hem chiedo scusa della sedia
DSCF5211.jpgDSCF5216.jpgDSCF5205.jpgDSCF5213.jpgDSCF5214.jpgDSCF5210.jpgDSCF5212.jpgDSCF5207.jpg
ecco la sedia disassemblata completamente. Nella seconda e quinta foto di questa serie si vede chiaramente, la traversa posteriore in abete spaccata per il lungo e piena di colla, ormai secca. Nelle altre foto si vedono i danni subiti dalla spalliera e, nelle foto dei particolari interni del collegamento delle gambe anteriori alla seduta si vede, chiaramente, che l'attacco della gamba non è realizzato in un solo pezzo, ma vi è una parte aggiunta e fissata con dei chiodi, si intravede la stuccatura della testa degli stessi, è normale.
Passo ora alle domande (pensavate che cominciavo a descrivervi come ho fatto a restaurare la sedia?). La cosa che più mi preoccupa è come eliminare i residui di colla epossidica che sono presenti in tutti i tenoni e le mortase esistenti sulla sedia. Se non riesco grattandola via, tenendo conto che pare che tutti i tenoni siano riportati mi conviene eliminarli e rifarli da nuovi o esiste un metodo per togliere questa colla. Io penso che dalle fotografie siate riusciti a farvi un'idea chiara delle riparazioni da fare, io penso di procedere in questo modo, correggetemi se sbaglio (non cominciate con il coro se sbagli .... certo che sbagli): 1) eliminazione della finitura, ormai completamente rovinata, su tutta la sedia; 2) disassemblamento definitivo del mobile in tutte le sue parti elementari; 3) sostituzione di tutte le parti portanti della struttura che non siano riparabili e rilastronatura di quelle che sono in abete; 4) rifacimento, in toto, di tutte le parti della spalliera che risultano rotte e non riparabili in modo invisibile; 5) preparazione del mobile con leggera mordenzatura mogano, per uniformare il colore che in alcuni punti risulta molto più chiaro del resto, e trattamento con almeno tre mani di gommalacca data a pennello, con spagliettatura leggera tra una mano e l'altra e finitura a cera (due mani) perché alla prprietaria non piace la finitura lucida. Unico dubbio che ho immediato è: come disassemblare le parti che sono ancora incollate con colla poliuretanica??????
su datemi una mano. Pensate, dopo anni di partecipazioni al forum come barzellettiere vorrei spiccare il volo, dato che con la mia mole non è facile, datemi una mano!!!!
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