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il restauro e i riscaldamenti domestici

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  • il restauro e i riscaldamenti domestici

    Mi è accaduto almeno in un paio di occasioni che,dopo averli restaurati e rifiniti, una volta portati in casa, i mobili si aprissero in svariate parti a causa del clima più secco dell'abitazione riscaldata. Ricordo che proprio nel cassettone Luigi XVI dovetti rimetterci mano per una vera apertura sul fianco sinistro. Il tutto dopo aver prestato attenzione ad usare frammenti di legno antico e quindi ben stagionato e dopo aver rinforzato il retro con robusta stoffa opportunamente incollata e cammuffata. A voi è mai accaduto? Ci sono rimedi? Saluti .Paolo
    I miei lavori

    Paolo

  • #2
    Bel problema...
    A me fortunatamente non è mai successo, ma, da quel che so, oltre al clima secco che potresti avere in casa (non è che il mobile è posizinato davanti ad un calorifero), molto dipende dalla differenza climatica tra il luogo dove lo hai restaurato e quella che è stata poi la sua collocazione definitiva.

    Tutti gli esperti consigliano di far ambientare il legno tra una lavorazione e l'altra e prima delle finitura, ma come poi minimizzare i danni provocati nel trapasso dal lab-garage (solitamenete freddo e spesso umido) alle nostre case con clima simil tropicale, non ne ho la più pallida idea; o meglio si, basterebbe diminuire la temperatura ed aumentare i maglioni
    Ciao

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    • #3
      Ciao Paolo, giusto perchè forse ti interessa anche la casistica ti dico che non mi è mai accaduto forse perchè ancora avrò realizzato al massimo una decina di "restauri". Tieni presente però che ho sempre lavorato i mobili in estate perchè mi piace "picatiare" all'aperto. Sicuramente se il legno si muove o addirittura spacca è un fatto di temperatura ed umidità (penso). Ma ascolta i pareri più autorevoli del mio.
      FRANCO

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      • #4
        Originariamente inviato da Christian Visualizza il messaggio
        Bel problema...
        A me fortunatamente non è mai successo, ma, da quel che so, oltre al clima secco che potresti avere in casa (non è che il mobile è posizinato davanti ad un calorifero), molto dipende dalla differenza climatica tra il luogo dove lo hai restaurato e quella che è stata poi la sua collocazione definitiva.

        Tutti gli esperti consigliano di far ambientare il legno tra una lavorazione e l'altra e prima delle finitura, ma come poi minimizzare i danni provocati nel trapasso dal lab-garage (solitamenete freddo e spesso umido) alle nostre case con clima simil tropicale, non ne ho la più pallida idea; o meglio si, basterebbe diminuire la temperatura ed aumentare i maglioni
        Ciao
        Credo proprio che sia un problema irrisolvibile anche ai tempi nostri! Per ora infatti non ho avuto consigli risolutori , tranne i maglioni Voglio raccontarti quando mi disse, anni or sono, un noto ed importante antiquario di Sarzana il quale, fatto restaurare un mobile di grande valore (di quelli che si comprano con atto notarile allegando più di una perizia ufficiale) da un notissimo e quotatissimo restauratore di Firenze, caricato, sul furgone, il pezzo in perfetto stato, lo ha trovato pieno di fessure all'arrivo. Il mobile non era più consegnabile al cliente per cui, non è stato nemmeno scaricato ed ha invece iniziato il viaggio di ritorno verso il restauratore il quale, non battendo ciglio gli ha detto: é stata la tramontana, vento secco e freddo del nord. Bisogna rifare il lavoro! Saluti carissimi..............Paolo
        I miei lavori

        Paolo

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        • #5
          Molto influisce anche che il legno essendo "vivo" subisca nel tempo e con variazioni di clima , restringimenti e dilatazioni.
          Se queste non vengono calcolate la forza delle tensioni interne spaccano per farsi strada.
          In parole povere dobbiamo lasciare lo spazio di movimento al legno.
          Colla , chiodi e viti molte volte sono la causa di questi danni.

          ciao
          Roberto


          __________________________________________________ __________________________________________

          Fare e disfare è .......................tutto un lavorare.

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          • #6
            Originariamente inviato da woodfish Visualizza il messaggio
            Molto influisce anche che il legno essendo "vivo" subisca nel tempo e con variazioni di clima , restringimenti e dilatazioni.
            Se queste non vengono calcolate la forza delle tensioni interne spaccano per farsi strada.
            In parole povere dobbiamo lasciare lo spazio di movimento al legno.
            Colla , chiodi e viti molte volte sono la causa di questi danni.

            ciao
            Sono d'acordo anche se in verità non ci si aspetterebbe una reazione del genere da legno molto antico che si è già mosso in un senso e nell'atro chissà quante volte! Eppure è come dici tu:"Il legno è sempre vivo!" Saluti
            I miei lavori

            Paolo

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