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costruzione cassetti -antico metodo-

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  • costruzione cassetti -antico metodo-

    Ogni tanto riporto sulla carta le cose che papà mi racconta riguardo alla falegnameria e ai vecchi metodi, li scrivo così a caso, chissà un giorno potranno tornare utili a qualcuno ( i miei figli o tramite loro ad altri).


    Quando nei primi anni ’50 arrivò nel laboratorio di mio nonno la “macchina” (da tradurre combinata casadei artigiana super 5 lav), le cose cambiarono drasticamente (per fortuna), ma fino a quel giorno (io non c’ero) si era operato per decenni (o secoli ) in questo modo:

    Prendiamo ad esempio la costruzione di un cassetto,
    oggi è veramente uno scherzo costruirne uno e ciò anche con una buona precisione, ai nostri giorni tenere un sufficiente grado di precisione risulta essere un’operazione della quale manco ci rendiamo conto il tutto è demandato alla macchina la quale lavora secondo il suo grado di tolleranza senza discostarsene.
    L’errore totale è la somma di vari errori che si commettono man mano si procede, la metodologia messa a punto nel corso degli anni dagli artigiani mirava a far si che l’errore di una fase poteva essere annullato dalla fase successiva.
    Una volta costruita la carcassa di un mobile (un comò ad es.) ci si poteva trovare ad avere dei fuori squadro anche notevoli ( anche 1 cm su 50) , ciò non costituiva alcun problema , il cassetto andava adattato all’occorrenza.
    Dopo aver sfettato manualmente le tavole si procedeva a spianarne una sola faccia , tale faccia andava costituire l’interno del cassetto.
    Di seguito dopo aver dato un fronte ( piallare una sola costa) si procedeva ad adeguare la larghezza ( altezza del cassetto) dei due laterali e del dietro, ed in seguito si “accordavano” i due lati ed il dietro e il fronte tagliandoli e provandoli ognuno nel posto fisico in cui doveva alloggiare, si era così arrivati ad avere i due fianchi e il dietro che seguivano in tutto e per tutto (fuori squadro compresi) l’andamento del corpo del mobile, nonché il fronte finito tranne nella costa superiore.
    Tenendo adesso come riferimento la faccia interna ( quella spianata) si tracciavano le code (cieche quelle verso il fronte e passanti verso il dietro), avendo cura di lasciare un opportuno margine sul dietro ( il dietro non a filo dei laterali ma avanzato di 2-3 cm) .
    Tenendo assemblando il cassetto (la cui parte interna risultava finita) si poteva spessorare i due lati senza preoccuparsi della parallelità o dello spessore delle facce, si spianava il fronte esterno ( ciò con un’ accuratezza particolare in quanto parte in vista), e si tralasciava il dietro parte esterna ( perché parte nascosta).
    Si rismontava il tutto per eseguire le operazioni di “carratura” (gli scassi fatti con l’incorsatoio per alloggiare il fondo), si incollava avendo l’attenzione di lasciare asciugare la colla con il cassetto inserito nel mobile.
    La fase finale era quella di pareggiare la costa superiore del fronte a far sì che questo andasse ad entrare nel corpo ed infine tagliare la porzione giusta dei laterali ( verso i 2-3 cm che si era lasciato) in modo che il cassetto avesse il fronte completamente inserito nel mobile.

    Forse da questa descrizione non si riesce ad apprezzare il vantaggio di una tale metodica ma posso assicuravi che contiene soluzioni “geniali” che se non la genialità ma l’esperienza ha affinato in quegli uomini che ahimè non ci sono più.

    Ciao
    Michele

  • #2
    Originariamente inviato da gmgd Visualizza il messaggio
    Ogni tanto riporto sulla carta le cose che papà mi racconta riguardo alla falegnameria e ai vecchi metodi, li scrivo così a caso, chissà un giorno potranno tornare utili a qualcuno ( i miei figli o tramite loro ad altri).

    Ciao
    grazie infinite
    se funziona è vecchio

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    • #3
      Grazie Michele, mi sono incantato a leggerti!
      Tutto quello che hai detto è Bibbia, se facciamo caso a tanti mobili fatti da artigiani d'un tempo, si puo' notare che i vari cassetti erano numerati, tanti venivano contrassegnati con tacche fatte con scalpello e a numeri romani, proprio per non scambiare i cassetti.

      Grazie ancora!!
      rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
      L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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      • #4
        Bravo Michele!

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        • #5
          Questa è storia!!!

          Grazie Michele
          Alex

          I Miei Lavori

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          • #6
            Nei mobili di particolare pregio il mio vecchio usava questa tecnica, con qualche piccola variante, fino alla fine degli anni 80.
            Certo che per settare perfettamente un comò ce ne voleva del tempo!

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            • #7
              Michele, è con molto piacere che leggo ciò che hai scritto. Mi consta personalmente perchè l'ho notato in alcuni mobili che ho restaurato, come ti ha detto già Toto , i cassetti numerati, come anche i laterali ed i frontali dei cassetti. Non nego che anch'io in alcune costruzioni, proprio per la mancanza di precisione ho dovuto ricorrere a delle "correzioni" di tipo "vintage", quindi ti ringrazio ancora, perchè mi hai rincuorato. Ciao
              FRANCO

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              • #8
                Grazie Michele, ho letto con commozione la descrizione del metodo suggerito da tuo padre. In effetti mi hai fatto ricordare una persona a me molto molto cara, quando mi aiutò a restaurare la scrivania di noce di mio padre e mi fece notare proprio alcune cose che tu richiami. Anche io prendo appunti quando sento parlare delle persone che stimo, e non solo nel settore del legno. Quando, dopo qualche anno, ritorno a leggere - ti garantisco - spesso mi sorprendo con me stesso per quanto avevo scritto: mi accorgo sovente di aver riportato dei particolari importanti che prima non avevo adeguatamente valutato. L'unico forte rimpianto che ho è di non aver filmato quella persona cara a cui prima mi riferivo: era veramente eccezionale e son sicuro che avrei reso felici molte persone (oltre me) se adesso avessi avuto l'opportunità di mostrare la genialità e la capacità unica che aveva in quelle mani eccezionali. Per questo ti raccomando: se ancora puoi non perdere queste occasioni!
                Un abbraccio
                Felice

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