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scoperta l'acqua calda?

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  • scoperta l'acqua calda?

    dalle mie parti si dice quando qualcuno scopre una cosa ovvia.

    Qualche giorno, in una legnaia che vende anche coperture e gazebo, ho visto che per impregnare i travi in lamellare usavano una spugna,tipo quelle che si usano per pulire le macchine.
    Oggi ho provato, con una spugna da cucina, ad impregnare un pezzo di compensato
    Devo dire che, nella mia ignoranza, è sicuramente più veloce del pennello ed inoltre è impossibile lasciare colature.
    L'effeto finale al tatto è molto liscio.
    Ci potrebbero essere "effetti collaterali"? o è una tecnica utilizzabile?
    tu sei tutto quello che.....

  • #2
    Anche il legno si può tinteggiare con la spugna,

    penso che si usi il pennello per l'impregnante perchè con la spugna si devono usare dei guanti impermeabili,

    l'hobbysta allora opta per il pennello, più pratico,

    un falegname serramentista mi aveva mostrato che lui usa il compressore per l'impregnante oltre che per la vernice,

    insomma credo che i sistemi siano molteplici, bisogna trovare quello più congeniale a noi,

    ciao

    Marco
    http://www.eltornidor.eu

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    • #3
      Raramente uso il pennello per l'impregnante, mi sono trovato bene dall'inizio, secondo me con la spugnetta si stende meglio e bene e soprattutto con i resinosi diminuisce la possibilità di avere zone a maggiore assorbenza, per non parlare di quelle fastidiose setole che spesso si staccano dal pennello.
      FRANCO

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      • #4
        infatti io preferisco usare con l'impregnante la spugna perche se no devo cacciare ogni volta le setole che si staccano dal pennello ( a meno che di comprare un pennello super buono )
        sigpic

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        • #5
          Io mitrovo bene sia a spugna che stracciato, dipende dall'impregnate che devo dare e dall'oggetto da tingere.
          Lo stracciato mi garantisce ad esempio una migliore uniformità di tinta su più serramenti che è la cosa che per prima osservano i miei committenti.
          ciao
          Maurizio

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          • #6
            Originariamente inviato da mauriziogarda Visualizza il messaggio
            Io mitrovo bene sia a spugna che stracciato, dipende dall'impregnate che devo dare e dall'oggetto da tingere.
            Lo stracciato mi garantisce ad esempio una migliore uniformità di tinta su più serramenti che è la cosa che per prima osservano i miei committenti.
            ciao
            stracciato perchè usi un panno in cotone?

            anche oggi ho imparato una cosa nuova....
            tu sei tutto quello che.....

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            • #7
              Originariamente inviato da spreader Visualizza il messaggio
              stracciato perchè usi un panno in cotone?

              anche oggi ho imparato una cosa nuova....
              No, dopo aver dato l'impregnante o il mordente si usa un panno (straccio) in cotone da passare sulla superficie per uniformare in quanto ci sono zone in cui il legno assorbe diversamente.

              Pasquale.
              Ciao
              Pasquale
              Molto spesso è salutare e distensivo provarci si spera quanto prima riuscirci, grazie a questo forum!

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              • #8
                Originariamente inviato da spreader Visualizza il messaggio
                dalle mie parti si dice quando qualcuno scopre una cosa ovvia.

                Qualche giorno, in una legnaia che vende anche coperture e gazebo, ho visto che per impregnare i travi in lamellare usavano una spugna,tipo quelle che si usano per pulire le macchine.
                Oggi ho provato, con una spugna da cucina, ad impregnare un pezzo di compensato
                Devo dire che, nella mia ignoranza, è sicuramente più veloce del pennello ed inoltre è impossibile lasciare colature.
                L'effeto finale al tatto è molto liscio.
                Ci potrebbero essere "effetti collaterali"? o è una tecnica utilizzabile?
                Ciao, io sono tra gli ultimi che dovrebbero parlare se ci basiamo sull'esperienza, ma...dico la mia...
                Per le mie piccole realizzazioni dapprima usavo il pennello, poi copiando un po' a modo mio quanto si fa per la gommalacca (che lascio a gente più abile) ho iniziato, dopo avere steso l'impregnante con pennello, spugna o uno straccio di cotone bene imbevuto, a "tirare" l'impregnante con un secondo straccio. Secondo la mia sensazione si riesce a controllare meglio sia l'omogeneità di colore che la sensazione di liscio che darà poi il legno al tatto e alla vista. E' l'unico sistema che adesso uso e devo dire che non ho notato difetti che si siano prodotti anche con il tempo negli oggetti (troppo pochi purtroppo) che ho realizzato da quando utilizzo questo sistema. Meglio però munirsi di guanti per proteggere la pelle.
                Ultima modifica di Stefano; 15-11-2009, 12:54. Motivo: grammatica...
                Ciao Stefano

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                • #9

                  grazie a tutti
                  come sempre esaudienti
                  tu sei tutto quello che.....

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                  • #10
                    Ognuno ha il suo metodo normale, basta spostarsi qualche chilometro e già si inizia a trovare differenze.
                    Io che ho la fortuna di essere diventato amico di un falegname e del suo verniciatore imparando da loro il sistema che ho descritto nel post precedente, cerco di aggiungere qualche piccolo accorgimento in più in questo.
                    Dunque se sono in una condizione climatica estiva , diciamo sui 24 gradi ed oltre
                    prima di tingere inumidisco una spugna con acqua il pezzo da verniciare, questo per avere un maggior tempo per tirare l'impregnante prima che lo stesso sia già penetrato nei pori. Personalmente uso il pennello per stenderlo e stracci di cotone già preparati prima dell'inizio dei lavori pronti alluso.
                    Lo straccio quando tira l'impregnante in piccola parte lo deve anche assorbire e quindi quando è pieno di colore passo allo straccio nuovo.
                    Seconda abitudine, è opportuno tenersi sempre uno straccio immacolato per andare a riprendere eventuali colature dagli smussi o bordi.
                    Ho provato anche a stenderlo a spruzzo e poi a tirarlo (sempre temperatura permettendo) ma mi scoccia questo sistema perchè si consuma di più impregnante con il mio impianto.
                    Alla fine per motivi estetici ed economici ho optato per il pennello più straccio.
                    Uso come contenitore dell'impregnante (uso quasi esclusivamente quelli ad acqua) dei bicchieri di plastica da pik nik (non so se si scrive così) perchè mi permettono di usarne un poco alla volta, sono strapuliti ed è facile confrontare la quantità di prodotto impiegata, avendo così un'indicazione per il prossimo manufatto.
                    Visto in soldoni, con il sistema "bicchiere so quanto spendo e se le tinte saranno omogenee tra loro.
                    Spesso ci sono "falsi impregnanti sintetici" ad esempio ne ho appena provato uno con su scritto impregnante effetto cerato, non dico la marca ma ho verificato e ne sono certo che di impregnate non ha nulla.
                    Questi prodotti si danno anche a straccio ma si sente la differenza sotto le dita rispetto ai veri impregnanti.
                    ciao
                    Ultima modifica di maurizio59; 16-11-2009, 06:47.
                    Maurizio

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                    • #11
                      Originariamente inviato da mauriziogarda Visualizza il messaggio
                      Ognuno ha il suo metodo normale, basta spostarsi qualche chilometro e già si inizia a trovare differenze.
                      Io che ho la fortuna di essere diventato amico di un falegname e del suo verniciatore imparando da loro il sistema che ho descritto nel post precedente, cerco di aggiungere qualche piccolo accorgimento in più in questo.
                      Dunque se sono in una condizione climatica estiva , diciamo sui 24 gradi ed oltre
                      prima di tingere inumidisco una spugna con acqua il pezzo da verniciare, questo per avere un maggior tempo per tirare l'impregnante prima che lo stesso sia già penetrato nei pori. Personalmente uso il pennello per stenderlo e stracci di cotone già preparati prima dell'inizio dei lavori pronti alluso.
                      Lo straccio quando tira l'impregnante in piccola parte lo deve anche assorbire e quindi quando è pieno di colore passo allo straccio nuovo.
                      Seconda abitudine, è opportuno tenersi sempre uno straccio immacolato per andare a riprendere eventuali colature dagli smussi o bordi.
                      Ho provato anche a stenderlo a spruzzo e poi a tirarlo (sempre temperatura permettendo) ma mi scoccia questo sistema perchè si consuma di più impregnante con il mio impianto.
                      Alla fine per motivi estetici ed economici ho optato per il pennello più straccio.
                      Uso come contenitore dell'impregnante (uso quasi esclusivamente quelli ad acqua) dei bicchieri di plastica da pik nik (non so se si scrive così) perchè mi permettono di usarne un poco alla volta, sono strapuliti ed è facile confrontare la quantità di prodotto impiegata, avendo così un'indicazione per il prossimo manufatto.
                      Visto in soldoni, con il sistema "bicchiere so quanto spendo e se le tinte saranno omogenee tra loro.
                      Spesso ci sono "falsi impregnanti sintetici" ad esempio ne ho appena provato uno con su scritto impregnante effetto cerato, non dico la marca ma ho verificato e ne sono certo che di impregnate non ha nulla.
                      Questi prodotti si danno anche a straccio ma si sente la differenza sotto le dita rispetto ai veri impregnanti.
                      ciao

                      Sono d'accordo con te Maurizio, sono impregnanti a finitura e spesso li vendono dicendoti che hanno due funzioni, quella di impregnare e di finire, ma sul legno da tingere io preferisco o mordente o vero impregnante colorato. Penso che quello cerato in definitiva abbia caratteristiche più comuni con la vernice, anzi mi sembrano a base di sostanze siliconiche
                      FRANCO

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