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Vula ha quasi indovinato perchè lo stroparo è una delle 300 specie della famiglia dei salici (nome scentifico: salix viminalis).
Quello della foto è il selgaro (nome scentifico: salix alba).
Approfitto intanto per dare alcune nozioni di cultura contadina:
- stroparo: da stropa (vincastro o ramo molto flessibile utilizzato per legare le viti o costruire le ceste), i rami più sottili sono detti stropei;
- selgaro: (non conosco l'origine della parola), dai rami di 3 anni si ricavano le "atoe" o pertiche utilizzate come tutori nei vigneti o per farne manici di attrezzi agricoli sopratutti dei rastrelli perchè grazie alla sua flessibilità si apre e si divarica facilmente.
Fino a non molti anni fa il tronco veniva capitozzato a circa 3 mt di altezza per poterne utilizzare il fusto per farne tavole con le quali venivano rivestiti i fienili, il legno è tenero, ma resiste alle intemperie, è idoneo anche per sculture e si presenta con una venatura di bell'aspetto.
Quando ho partecipato a questa discussione: http://www.il-truciolo.it/showthread...83-legni/page2 ritenevo come l'autore che si potesse continuare per dare questo tipo di informazioni che difficilmente si trovano su internet.
Approfitto per chiedere a qualche veneto se conosce l'origine del detto "sugaman de olmo" che in pratica è un "baston gropoeoso" o bastone pieno di nodi sporgenti che veniva usato sopratutto dai padri per raddrizzare la schiena ai figli fanulloni.
Ho incominciato a intagliare, all'inizio pensavo di ripetere lo stesso disegno sulle quattro facce, ma poichè il primo non mi soddisfava ho pensato di cambiare, ora il dubbio è se ripetere i due disegni o trovarne altri due di nuovi in modo da avere 4 disegni diversi. DSCN6668.jpgDSCN6662.jpgdscn6661.jpg
Vula ha quasi indovinato perchè lo stroparo è una delle 300 specie della famiglia dei salici (nome scentifico: salix viminalis).
Quello della foto è il selgaro (nome scentifico: salix alba).
Approfitto intanto per dare alcune nozioni di cultura contadina:
- stroparo: da stropa (vincastro o ramo molto flessibile utilizzato per legare le viti o costruire le ceste), i rami più sottili sono detti stropei;
- selgaro: (non conosco l'origine della parola), dai rami di 3 anni si ricavano le "atoe" o pertiche utilizzate come tutori nei vigneti o per farne manici di attrezzi agricoli sopratutti dei rastrelli perchè grazie alla sua flessibilità si apre e si divarica facilmente.
Fino a non molti anni fa il tronco veniva capitozzato a circa 3 mt di altezza per poterne utilizzare il fusto per farne tavole con le quali venivano rivestiti i fienili, il legno è tenero, ma resiste alle intemperie, è idoneo anche per sculture e si presenta con una venatura di bell'aspetto.
Quando ho partecipato a questa discussione: http://www.il-truciolo.it/showthread...83-legni/page2 ritenevo come l'autore che si potesse continuare per dare questo tipo di informazioni che difficilmente si trovano su internet.
Approfitto per chiedere a qualche veneto se conosce l'origine del detto "sugaman de olmo" che in pratica è un "baston gropoeoso" o bastone pieno di nodi sporgenti che veniva usato sopratutto dai padri per raddrizzare la schiena ai figli fanulloni.
non l'ho mai sentito neanche io, ma sparo:la mani si lavano(e si asciugano)dopo il lavoro, prima di sedersi a tavola.al fannullone che si lava le mani senza aver combinato niente...
Per quanto riguarda "sugaman de olmo", la traduzione in italiano è "asciugamano di olmo", l'asciugamano serve anche per asciugarsi i sudori, ma il fannullone difficilmente suda per cui è sufficiente un asciugamano di legno che in compenso, sopratutto se nodoso, è molto utile per far raddrizzare la schiena ai fanulloni e scavezzacolli.
Per il lavoretto vi ho dato retta ed ho fatto 4 figure diverse, solo che ho impiegato più tempo per fare i disegni che eseguire l'intaglio.
Pensando di fare cosa gradita ai più e di non provocare l'ira di quelli che dovessero riconoscere un loro lavoro, aggiungo alle foto degli intagli (purtroppo un pò sfocate) i disegni ottenuti (scopiazzati) da immagini e/o lavori anche vostri.
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