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Rifinire e colorare il legno

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  • Rifinire e colorare il legno

    Ho sempre avuto, ed ho tuttora, delle difficoltà a trovare il colore giusto.
    Ho provato con i vari tingilegno diluiti e il risultato non è mai stato quello desiderato.
    Da poco stò provando gli impregnanti colorati e spero di riuscire a trovare la tonalità giusta.

    Oramai per rifinire il legno ho scelto questa strada:

    uan mano di impregnante colorato all'acqua, steso con un pennello previsto per i colori all'acqua.
    Il legno lo levigo, con passate successive, fino alla grana di circa 200, prima dell'ultima levigatura passo uno straccio bagnato e aspetto che si asciughi (per alzare il pelo), dopo la prima mano passo una spugna abrasiva e pulisco.
    Dò una seconda mano di impregnante e, quando asciugato, ripasso la spugna abrasiva.
    Poi due mani di vernice satinata all'acqua, aspettando l'asciugatura tra una mano e l'altra.

    Ho provato vari tipi di impregnante, più o meno blasonati, e credo di aver trovato quello "giusto", o almeno quello che mi soddisfa di più.

    Ora dovrò imparare a "sistemare" il colore e non credo, per ora, di fare sperimentazioni con altri tipi di finitura.

    Nel tempo, per sperimentare, ho accumulato vari barattoli di prodotti vari, presto li porterò al centro ecologico per lo smaltimento.

    Chiedo a voi tutti:
    con quale tipo di finitura vi trovate meglio?
    come fate per avere il colore con la tonalità voluta?

    Grazie
    Enzo

  • #2
    Dunque vediamo un po'!
    Se uso impregnante all'acqua evito la successiva bagnatura con spugnetta e acqua perchè la ritengo inutile.
    L'impregnante per colorare cerco solo di usarlo per l'esterno, l'ho usato solo per la cucina
    di mio figlio sulla struttura in multistrato marino, seguito da due mani di finitura all'acqua:
    mano di impregnante e carteggiatina leggera altrimenti togli il colore
    altra mano di impregnante e successiva carteggiatina sempre con 220/240
    prima mano di trasparente e carteggiatina con 400
    ultima mano.
    Per il colore dell'impregnante che applico con uno straccio, faccio delle prove con più
    passate e dando anche una mano di finitura ad asciugatura avvenuta.
    Se utilizzi i colori della veleca (tingilegno) è più facile, io parto dalla diluizione massima
    con acqua e su uno scarto di legno della stessa essenza faccio tante tante prove.
    Dopo la tintura con il tingilegno do una passata leggera di gommalacca e con questa
    evito che si impasti/sciolga il colore quando passo la finitura, cosa che ho imparato
    qui e funziona benissimo!
    Stessa procedura anche quando uso l'aerografo ma, solo per le mani di finitura.

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    • #3
      Io mi trovo bene con il mordente,non uso quasi mai unicamente il noce o il mogano,ma una miscela(circa 3 noce e 1 mogano) e tante tante prove,calcolando che il colore dopo la finitura sarà (quasi)quello di quando è bagnato,comunque lo do a strati successivi,partendo da una buona diluizione,a scurire si è sempre in tempo,ma il contrario no.Mi sono trovato bene anche col tingilegno che dice Stefano,specie con quello ciliegio.Per la finitura uso o turapori e finitura poliuretanica bicomponente,oppure turapori e cera,oppure gommalacca a tampone.Gli impregnanti non mi mi piacciono molto

      Ciao,Pino
      Pino

      Il fatto che nessuno ti capisca,non fa di te un genio!

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      • #4
        Fino ad ora, su abete e paulownia, ho fatto cosi (tutto a pennello e prodotti all'acqua):

        - levigatura grana 120
        - spennellatura con acqua (sull'abete si alza il pelo, sul paulownia... tutta la venatura!)
        - levigatura grana 180
        - impregnante ad acqua "noce antico"
        - leggera levigatura grana 2000
        - vernice per parquet un po' tirata
        - leggera levigatura grana 2000
        - vernice per parquet abbondante

        Il risultato è soddisfacente (ovviamente parliamo del mio metro di giudizio da principiante involuto), anzi direi che spesso mi piace... l'impregnante, soprattutto sul paulownia, da un colore molto caldo, e la vernice per parquet data in abbondanza, se lasciata asciugare perfettamente in piano, dà una superficie rifinita come mai prima ero riuscito a fare...

        Ora però devo intraprendere un lavoro più complesso ed un po' meno "rustico", una camera da letto in bahia e listellare tanganika, tinta noce (diciamo medio), e vorrei darle una finitura migliore: volevo aprire un topic a proposito, ma nel frattempo mi accodo ad Enzo, sperando che non me ne voglia...
        GP
        Se vorrai, ogni giorno con il tuo sudore, una pietra dopo l’altra in alto arriverai
        Milli&Metro: legno, torte, ecc.

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        • #5
          Enzo hai dimenticato la "componente legno" oltre a tutti i problemi da te citati ci stà pure il tipo di legno usato.
          Non posso mai dimenticare un angolo bar di pino tinta verde all'acqua dopo due anni più giallo del pino fresco.
          Secondo il mio piccolissimo parere..............

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          • #6
            La mia esperienza è questa: mi trovo benissimo con gli impregnanti neutri o colorati, però quelli a solvente. La tinta desiderata la ottengo giocando sulla diluizione e/o aggiunta di tingilegno e sulla miscelazione di più colori e badando bene a stenderla con un movimento continuo fino al completo assorbimento. Per quanto riguarda la levigatura, ho notato che su alcuni legni è addirittura controproducente andare oltre la grana 150-180 perchè poi non riescono ad imbibirsi bene della tinta, quasi la respingono. Valgono anche per me le metodiche che usi tu per la bagnatura ed eliminazione della fibra sollevata. Una cosa importante è aspettare che il supporto asciughi proprio bene prima della finitura, sfiorandolo con i polpastrelli deve risultare non appiccicaticcio. Poi è mia abitudine, correggere eventuali difformità di tinta agendo sulla finitura, additivandola con qualche goccia di tinta .Per la finiture invece, "de gustibus".
            FRANCO

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            • #7
              Originariamente inviato da blackbombay Visualizza il messaggio
              Enzo hai dimenticato la "componente legno" oltre a tutti i problemi da te citati ci stà pure il tipo di legno usato.
              Non posso mai dimenticare un angolo bar di pino tinta verde all'acqua dopo due anni più giallo del pino fresco.
              Giusto Black, per ora stò usando solo abete e su questo mi stò facendo le ossa.
              Ho provato anche con il frassino, direi che con questa essenza è più facile ottenere una buona finitura.
              Enzo

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              • #8
                Originariamente inviato da Enzo Visualizza il messaggio
                Giusto Black, per ora stò usando solo abete e su questo mi stò facendo le ossa.
                Ho provato anche con il frassino, direi che con questa essenza è più facile ottenere una buona finitura.
                Ecco,molte volte sembra che non ci si riesca e invece è solo l'essenza che piu di quello non può dare.
                Secondo il mio piccolissimo parere..............

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                • #9
                  Forse riderete per la cretinata che scriverò, ma io miei problemi per colorare un essenza li ho risolti da quando smetto di usare il pennello, il mio procedimento è il seguente:
                  - Carteggiatura fino ad una grana decente
                  - Panno umido e ricarteggiatura
                  - Attendo 12 ore che si stabilizzi se ok inizio a tingere sennò ricarteggio ancora
                  - stendo il colore con un quadrato di gommapiuma a celle aperte (in pratica bagna di meno il legno è più uniforme giri il pezzo palla parte non tinta e asporti l'eccedenza, con il pennello finiva sempre che bagnavo troppo il legno)
                  - Turapori o finitura diluita
                  trasparente
                  cera con spagliettautra
                  lucido a mano con la lana

                  -
                  Non esistono uomini cattivi se sono cucinati bene. Stefano. BENNI

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                  • #10
                    Originariamente inviato da barone rosso Visualizza il messaggio
                    Forse riderete per la cretinata che scriverò, ma io miei problemi per colorare un essenza li ho risolti da quando smetto di usare il pennello, il mio procedimento è il seguente:
                    -
                    Non capisco perchè dovremo ridere, ognuno si crea un proprio metodo e se funziona bene perchè non continuare ad usarlo.
                    Ti dirò di più, la prossima finitura la farò seguendo il tuo medodo.
                    Avevo provato con le spugnette ma assorbono troppo e rilasciano molto colore, probabilmente con la gommapiuma le cose cambiano parecchio.
                    Ciao e grazie
                    Enzo

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                    • #11
                      Attenzione però nei trattamenti a solvente, dove usando delle spugnette di pessima qualità, queste man mano si sciolgono nel solvente senza che ce ne rendiamo conto, mentre con le tinte ad acqua questo non succede.
                      FRANCO

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                      • #12
                        Riderete per il fatto che nel sito ci son fior fiore di profesionisti che leggendo penseranno che abbia scoperto l'acqua calda.
                        Lle vernici nitrotolueniche o similari non le stendo con la gomma piuma ma solo il colorante che è all'acqua, l'isocianato ( componente base di attvazione dell'isopropilene+isocianato=poliuretano o cosìdetta "gomma piuma") ha una reazione esotemica con i tolluoli.
                        La gomma piuma che uso è la risulta di cuscini di un sofà smontato tempo fa, le spugnette hanno le cellule troppo grosse e trattengono troppa tinta (già sperimentato)
                        Non esistono uomini cattivi se sono cucinati bene. Stefano. BENNI

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                        • #13
                          Io utilizzo un tampone in cascami di cotone.

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                          • #14
                            "Altrove" son convinto di aver letto che su legni assorbenti, tipo l'abete, veniva consigliata una prima mano di impregnate incolore per uniformare l'assorbimento delle successive mani colorate. Il tutto preceduto dalla bagnatina e inframmezzato dalle levigature.

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                            • #15
                              Io per prova una volta ho dato prima l'impregnate molto diluito, ma dopo il tingi essenza te lo scordi non prendeva niente ed era molto più disuniforme
                              Non esistono uomini cattivi se sono cucinati bene. Stefano. BENNI

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                              Sto operando...
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