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biacca, litopone e ...........

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  • biacca, litopone e ...........

    bestemmie,
    se si deve sverniciare qualcosa trattata con tali sostanze.

    Quello che è capitato a me, eppure lo so molto bene, nonostante ciò ogni tanto mi faccio fregare.

    Altre sostanze da evitare sono:
    -le terre disciolte in acqua e colla
    -lo stucco fatto con polvere di tufo e colla
    Michele

  • #2
    Originariamente inviato da gmgd Visualizza il messaggio
    bestemmie,
    se si deve sverniciare qualcosa trattata con tali sostanze.

    Quello che è capitato a me, eppure lo so molto bene, nonostante ciò ogni tanto mi faccio fregare.

    Altre sostanze da evitare sono:
    -le terre disciolte in acqua e colla
    -lo stucco fatto con polvere di tufo e colla
    Michele, visto che ormai conosci le bestemmie per come sverniciali, perchè non ci rendi partecipi?
    rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
    L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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    • #3
      In genere questi prodotti servivano a "nascondere" coprendoli di bianco, legni considerati poveri, dalle mie parti abete in prevalenza, oggi che i gusti e le mode sono cambiati capita che una volta tolte queste finiture ne escono veri capolavori.
      La biacca e/o il litopone sono "presi" dai comuni sverniciatori al cloruro di metilene, ma questo non riesce a neutralizzarli (la crosticina che si alza e si distacca dal legno) bensì li scioglie, per cui tutta la superficie risulta intrisa da questa poltiglia che ha la consistenza del muco, se ci sono cornici o spigoli interni prima di togliere ogni residuo di bianco ci si ritrova impiastricciato tutto, ci vuole pazienza, diluente e una montagna di stracci.

      Le terre disciolte in acqua e colla, che molto spesso venivano usate per simulare le venature del legno tipo la tecnica della"scagliola" fatta sul legno, ( ho visto delle porte interne veri capolavori, di un realismo assoluto), ebbene queste non sono prese, o prese con moltissima difficoltà dallo sverniciatore, io uso trattarle con diluente e carta vetrata, una rogna bestiale.

      Lo stucco "preistorico" fatto mischiando polvere di tufo e colla ha la consistenza della malta cementizia, olio di gomito/levigatrice e carta min. grana 80, la parte che resta prende malissimo il colorante.


      Insomma tutti guai che possono capitare ai restauratori, in genere li evito, salvo qualche volta farmi fregare.
      Michele

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      • #4
        Grazie Michele, sei stato chiarissimo, sarebbe bello vedere delle immagini di legni trattati così, magari se qualche volta riuscirai ancora a farti fregare, ricordati di noi facendo qualche foto :

        P.S. Oppure offriti volontario e mettiti alla ricerca di un restauro di quel tipo
        rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
        L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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        • #5
          Originariamente inviato da gmgd Visualizza il messaggio
          In genere questi prodotti servivano a "nascondere" coprendoli di bianco, legni considerati poveri, dalle mie parti abete in prevalenza, oggi che i gusti e le mode sono cambiati capita che una volta tolte queste finiture ne escono veri capolavori.
          La biacca e/o il litopone sono "presi" dai comuni sverniciatori al cloruro di metilene, ma questo non riesce a neutralizzarli (la crosticina che si alza e si distacca dal legno) bensì li scioglie, per cui tutta la superficie risulta intrisa da questa poltiglia che ha la consistenza del muco, se ci sono cornici o spigoli interni prima di togliere ogni residuo di bianco ci si ritrova impiastricciato tutto, ci vuole pazienza, diluente e una montagna di stracci.

          Le terre disciolte in acqua e colla, che molto spesso venivano usate per simulare le venature del legno tipo la tecnica della"scagliola" fatta sul legno, ( ho visto delle porte interne veri capolavori, di un realismo assoluto), ebbene queste non sono prese, o prese con moltissima difficoltà dallo sverniciatore, io uso trattarle con diluente e carta vetrata, una rogna bestiale.

          Lo stucco "preistorico" fatto mischiando polvere di tufo e colla ha la consistenza della malta cementizia, olio di gomito/levigatrice e carta min. grana 80, la parte che resta prende malissimo il colorante.


          Insomma tutti guai che possono capitare ai restauratori, in genere li evito, salvo qualche volta farmi fregare.

          ciao michele..... quanto ti capisco! so che nel restauro è assolutamente da evitare ma.... a mali estremi estremi rimedi!hai mai provato con la soda caustica? io l'ho usata una sola volta e sono riuscito a sciogliere tutto.
          potremme approfondire la tecnica della scagliola, non so c'è una ricetta? è la stessa in cui viene messo anche l'aceto? ciao

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          • #6
            Originariamente inviato da massimo78 Visualizza il messaggio
            ciao michele..... quanto ti capisco! so che nel restauro è assolutamente da evitare ma.... a mali estremi estremi rimedi!hai mai provato con la soda caustica? io l'ho usata una sola volta e sono riuscito a sciogliere tutto.
            potremme approfondire la tecnica della scagliola, non so c'è una ricetta? è la stessa in cui viene messo anche l'aceto? ciao
            Il mio maestro,deceduto pochi mesi orsono ,non perdeva tempo,soda caustica senza nè leggere nè scrivere.
            Secondo il mio piccolissimo parere..............

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            • #7
              Già la biacca è micidiale, carbonato basico di piombo, il litopone altrettanto, solfuro di zinco e solfato di bario, lo sverniciatore al cloruro di metilene................ci mettiamo pure la soda caustica,

              manco fossero fatti di inox i poveri restauratori, o quei "malanni" che ne derivano si curassero con il vivin-c.

              Io sto mestiere lo odio proprio per questo.
              Michele

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              • #8
                come vi capisco.. quante porte e portoncini e credenze sulla quale hanno passato di tutto. e i vapori che ti finiscono nei polmoni nonostante sei in piena giornata di vento all'aperto. spero di farne sempre di meno.
                oggi la grecia, domani il mondo.
                il tempo smetterà di essere denaro, tornerà sacro.sigpic

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                • #9
                  bè a volte la soda caustica è la più veloce soluzione,però dopo la risciacquatura è d'obbligo una bella spennellata con aceto di vino che blocca l'azione della soda.Poi acqua in quantità.

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                  • #10
                    Originariamente inviato da tarlo Visualizza il messaggio
                    ..........................Poi acqua in quantità.
                    L'acqua in quantità non va molto daccordo con i manufatti lignei, specie quelli che il tempo ha reso fragili e precari,
                    lo stesso sverniciatore si può lavare con acqua ma con il diluente è tutta un'altra cosa e il legno non ne subisce affatto...............



                    .......se non fosse che è uno dei prodotti tra i più infidi e bastardi che ci siano.
                    Michele

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                    • #11
                      Originariamente inviato da gmgd Visualizza il messaggio
                      L'acqua in quantità non va molto daccordo con i manufatti lignei, specie quelli che il tempo ha reso fragili e precari,
                      lo stesso sverniciatore si può lavare con acqua ma con il diluente è tutta un'altra cosa e il legno non ne subisce affatto...............



                      .......se non fosse che è uno dei prodotti tra i più infidi e bastardi che ci siano.
                      concordo.
                      oggi la grecia, domani il mondo.
                      il tempo smetterà di essere denaro, tornerà sacro.sigpic

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