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Giapponesina per caso

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  • Giapponesina per caso

    salve a tutti, un giorno che mi trovavo in una ferramenta ho notato uno scatolone per terra pieno di seghe giapponesi. Ne ho comprata una, e ho fatto anche la figura di chiedere al negoziante a cosa servisse di preciso. Non so perchè l'ho presa, forse per gioco. La sera ho attrezzato una nicchia in garage come uno scaffale portaattrezzi, usando soltanto pezzi di legno di scarto e colle di scarto, ed essendo sera ho usato solo strumenti manuali per non fare rumore. Sono rimasto più che affascinato dal nuovo utensile, dalla sua facilità e dalla sua precisione, e sono stato preso dalla passione per la manualità più autentica, tant'è che ho venduto il pialletto elettrico che non usavo mai e lo stesso farò con il rifilatore rupes.
    Prima di acquistare altri utensili però vorrei chiedere ai falegnami più "old style" ed ai più esperti di consigliarmi la composizione di un corredo base di attrezzi manuali, di quelli di cui non si può proprio fare a meno, e , se possibile qualche marca e qualche posto dove acquistare.
    Grazie a tutti

    p.s. non pubblicherò x motivi di decenza le foto della mia parete attrezzata

  • #2
    Senz'altro, posso consigliarti una router plane utilissima per creare canali o per pulire tenoni, per esempio. Dai un'occhiata su ebay.uk dove ne trovi parecchie e cerca una stanley. Ti consiglio di chiedere maggiori info a Giuliano (non ricordo il nick), qualche giorno fa ha postato il suo nuovo link nella sezione amanuensi, eccolo ed ecco le router plane
    Ultima modifica di vinceg; 25-09-2011, 00:35.
    Vincenzo Giacalone

    «La logica ti può portare da A a B.
    L’immaginazione invece ti può portare ovunque.»

    Albert Einstein

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    • #3
      Non conoscendo la dotazione dei tuoi attrezzi, scrivo cosa serve in generale.

      Suddivido in 3 sezioni distinte gli attrezzi necessari: taglio, piallatura, vario.

      Taglio: comprende scalpelli nelle misure più disparate (dai 4 mm per le code di rondine, ai 40 per scassi voluminosi), bedani per le mortase, seghe per code di rondine, seghe per tenoni, un'eventuale sega cross cut (comunque tutte sostituibili da seghe jappo in genere, come ad esempio ryoba, secondo me immancabile, dozuki, kataba etc). Eventuali sgorbie/coltelli per intaglio.

      Piallatura: qui si apre un universo parallelo. Diciamo che le basi sono 6-7 pialle, quali una smoother (una pialla per rifinire il lavoro), una jack (pialla polivalente), una jointer (per mettere in squadro le tavole e per portare in piano dopo la sbozzatura), una blockplane (per piallare di testa o piccoli lavori di piallatura), una sponderuola (per battute), uno sbozzino (per togliere molto materiale in poche passate), un incorsatoio (per creare canali e scassi). Detto ciò, potrei scrivere pagine e pagine riguardo alle decine e decine di pialle che possono tornare comode per i vari lavori, come una combination plane, una router etc. Comunque sia, queste sono le pialle di partenza.

      Vario: squadre con cappello, squadre di precisione, false squadre, raspe, lime, rasiere, carta abrasiva etc.


      Se sei interessato a qualche consiglio nello specifico, non hai che da chiedere.
      Se vuoi sapere qualcosa di più, guardati il blog di Giuliano Parise, Pialle che Passione.

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      • #4
        il corredo base dipende molto da quello che farai per questo ti sconsiglio di prendere molti attrezzi subito spinto dalla passione, ma di comperare di volta in volta ciò che ti serve
        se funziona è vecchio

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        • #5
          Originariamente inviato da grimgor Visualizza il messaggio
          .....Piallatura: qui si apre un universo parallelo. Diciamo che le basi sono 6-7 pialle, quali una smoother (una pialla per rifinire il lavoro), una jack (pialla polivalente), una jointer (per mettere in squadro le tavole e per portare in piano dopo la sbozzatura), una blockplane (per piallare di testa o piccoli lavori di piallatura), una sponderuola (per battute), uno sbozzino (per togliere molto materiale in poche passate), un incorsatoio (per creare canali e scassi). Detto ciò, potrei scrivere pagine e pagine riguardo alle decine e decine di pialle che possono tornare comode per i vari lavori, come una combination plane, una router etc. Comunque sia, queste sono le pialle di partenza.
          Quoto in pieno l'intervento di Grimor riguardo la piallatura e le pialle di base se non usi macchine e parti da legno grezzo
          Se non ne hai mai usate ti consiglio anch'io di andare per gradi. Puoi comprare una n°5 o una n°4 e cominciare ad imparare a metterle a punto e ad utilizzarle.
          Ultima modifica di ac445ab; 09-11-2011, 21:21.

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          • #6
            Ehilà grazie a tutti, Grimgor ottima sintesi ma come mi fate notare, l'entusiasmo mi porterebbe a fare acquisti azzardati, visto che specialmente le pialle costano molto. Io posso contare sull'uso di una pialla filo spessore, di una circolare con battuta di guida e di una fresatrice, quindi per spianatura, squadratura e realizzazione di canali sarei a posto. La prima pialla che mi piacerebbe avere la userei per rifinire le bordature in massello dei pannelli in multistrato e per portare a filo tavole in cui inserisco listelli o spine, sia per riparazione che per decorazione. Per cui, ditemi se sbaglio, mi servirebbero una block plane e una smoother, per prime. Giusto?
            Per quanto riguarda gli scalpelli: se li uso per rifinire i denti delle code di rondine dovrei avere uno scalpello di diversa misura per ogni spessore di legno che intendo utilizzare? Che differenza c'è fra scalpello e bedano?
            Io dicevo all'inizio di aver comprato una sega Dozuki e di essermi trovato bene. Le seghe tradizionali a spinta o quelle giapponesi a tiro si scelgono in base alla manualità di ognuno, per cui sono intercambiabili, oppure sono così diverse che è opportuno possedere entrambe?

            Se posso chiedere, indicatemi anche qualche marchio e qualche misura di utensile, perchè da come ho visto pialle & affini sono oggetti parecchio costosi. Grazie

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            • #7
              Originariamente inviato da 78tasti Visualizza il messaggio
              La prima pialla che mi piacerebbe avere la userei per rifinire le bordature in massello dei pannelli in multistrato e per portare a filo tavole in cui inserisco listelli o spine, sia per riparazione che per decorazione. Per cui, ditemi se sbaglio, mi servirebbero una block plane e una smoother, per prime. Giusto?
              per esempio una 6 e 1/2 e una 4 vintage tipo stanley record


              Originariamente inviato da 78tasti Visualizza il messaggio
              Per quanto riguarda gli scalpelli: se li uso per rifinire i denti delle code di rondine dovrei avere uno scalpello di diversa misura per ogni spessore di legno che intendo utilizzare? Che differenza c'è fra scalpello e bedano?
              per quanto riguarda gli scalpelli ti consiglio un set base con 5 scalpelli che potrai sempre ampliare alla bisogna per esempio (6, 12, 18, 25, 32mm). di marche qui ce ne sono moltissime e di tutti i prezzi, magari se ci dici il bugget...

              i bedani sono "scalpelli" molto spessi e robusti e servono principalmente per scavare mortase unicamente usandoli con mazzuoli o martelli gli scalpelli servono per tutti gli altri lavori meno gravosi con mazzuoli o a mano libera

              Originariamente inviato da 78tasti Visualizza il messaggio
              Io dicevo all'inizio di aver comprato una sega Dozuki e di essermi trovato bene. Le seghe tradizionali a spinta o quelle giapponesi a tiro si scelgono in base alla manualità di ognuno, per cui sono intercambiabili, oppure sono così diverse che è opportuno possedere entrambe?
              la prima che hai detto
              Ultima modifica di El_Marangon; 10-11-2011, 16:32.
              se funziona è vecchio

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              • #8
                Ottimo grazie El marangon. Avrei circa 160 E da spendere per un kit di base.
                Ho guardato anche questo: http://www.piallechepassione.blogspot.com/ che è fantastico, complimenti all'autore. Attualmente sto cercando su ebay e negozi online.
                Altra domanda: rasiere e vastringhe possono essere usate in alternativa ad una pialla da finitura?

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                • #9
                  per quanto riguarda gli scalpelli hai un amplia scelta dai bahco agli tubai ai two-cherries e persino gli stanley dynagrip non sono malaccio ho sentito parlar bene anche dei Narex che vende workshopheaven.

                  Beh Giuliano (l'autore) è il nostro mentore per quanto riguarda le pialle.

                  la rasiera io la userei al posto della carta vetrata più che al posto della pialla, la vastringa serve per modellare
                  Ultima modifica di El_Marangon; 10-11-2011, 17:32.
                  se funziona è vecchio

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                  • #10
                    Ti faccio ridere: ho un set di scalpelli della Valex, 5 scalpelli 9.90 €.... li uso per tutto meno che per quello per cui servono gli scalpelli...oramai...
                    Al di la' che non sono temprati e alla mola fanno scintilla rossa e vanno giù come a temperare le matite di legno, come diremmo noi bergamaschi quando in officina le cose non vanno bene... "i'è fai sö de polenta".
                    Comunque per adesso grazie, mi rifarò sentire presto.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da El_Marangon Visualizza il messaggio
                      Beh Giuliano (l'autore) è il nostro mentore
                      Mentore? Confesso che non conoscevo questo termine......
                      Ho dovuto cercarlo su Wilkipedia.
                      C'è sempre da imparare e grazie per il complimento!

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                      • #12
                        Salve, vorrei parlare di alcuni utensili che mi sono procurato rovistando in una ferramenta e che vi vorrei mostrare.
                        utensili_01.jpg
                        utensili_02.jpg
                        In particolare Bahco è un marchio apprezzato in meccanica ma non molto comune da trovare, cosi come lo scalpello marca due ciliegie.
                        Innanzitutto la sega dozuki, la famosa "giapponesina per caso": è morta, per cui dico a tutti voi: MAI E POI MAI prestare gli attrezzi agli amici. Mai....
                        utensili_03.jpg
                        Ditemi, si possono riaffilare seghe di 0,3 mm di spessore?
                        Poi ho preso un seghetto a dorso, la dentatura credo sia di tipo "lungo vena" o ripcut. E' normale un così diverso rendimento di taglio a seconda se taglio le tavole in testa o traverso vena?
                        utensili_04.jpgutensili_05.jpg
                        In ogni caso lo spessore della lama e la qualità dell'acciaio svedese (nonostante il dorsalino non hanno lesinato sullo spessore della lama) rendono l'attrezzo estremamente rigido e di conseguenza ben manovrabile, a patto di aver dimestichezza con il manico diritto piuttosto che con quello per così dire "a pistola".
                        Sempre della Bahco ho trovato una rasiera.
                        utensili_08.jpg
                        Non è specificato (ovviamente) il materiale usato, e non posso certo scoprirlo dandogli una leccata. Ne ho saggiato la durezza provando a rifinirne un lato, con pietra e brunitoio a secco. Lavorandola a mola e a pietra sembra un buon acciaio martensitico per lame, con truciolo finissimo difficilmente asportabile ma con buona capacità di mantenere il piano impostato. E' difficile da spiegare... è come affilare un Opinel, per intenderci, poche mosse energiche per un risultato soddisfacente.
                        Ora ditemi: se usando la rasiera (su abete , nella foto) ottengo segatura invece che trucioli, significa che è errata l'affilatura?
                        Non dico nulla sull'archetto per traforo perchè mi pare inutile.
                        Ho preso uno scalpello n°12 marca due ciliegie. Con l'affilatura originale mi ci potevo fare la barba e su legno si comporta bene ma... non avendone ancora saggiato le caratteristiche alla mola non mi sbilancio.
                        utensili_09.jpg

                        Dulcis in fundo: mi è arrivata dall'Inghilterra una Stanley n°5. Me la sono aggiudicata ad un'asta su Ebay. L'ho montata e regolata praticamente ad occhi chiusi, e dire che non avevo mai preso in mano una pialla prima d'ora. Poi l'ho appoggiata su una tavoletta di legno e dopo un paio di aggiustamenti ha buttato fuori trucioli lunghi e regolari. Era pure perfettamente affilata. Purtroppo non sono riuscito a risalire all'età.
                        Vi faccio vedere le foto: il legno delle manopole è stato carteggiato e riverniciato. La suola è rigata ma rettilinea: cosa faccio, la lucido o la lascio così?
                        pialla_01.jpgpialla_03.jpgpialla_05.jpg
                        Si capisce solo guardando i trucioli se la pialla è ben regolata?
                        pialla_06.jpgpialla_07.jpgpialla_08.jpg

                        Giuliano, detto "mentore", ho visto sul tuo sito il metodo dell'acqua e aceto e successiva spazzolatura per l'asportazione dello strato ossidato. Per uno stato di leggero annerimento pensavo ad una semplice passata col sidol.
                        In ultimo vorrei chiedervi: guardando la lama ad occhio e croce a che percentuale di utilizzo è arrivata?

                        Ciao a tutti e buona serata.
                        File allegati

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                        • #13
                          Riguardo al dozuki (la sega giapponese), se sei capace di affilare una sega, prendi una lima ad ago della giusta dimensione e provi. Generalmente le seghe jappo non artigianali che si trovano in europa non sono riaffilabili, ma tentare non nuoce. Male che vada, sei costretto a buttare via la lima ad ago. Nel caso tu non abbia mai affilato una sega prima d'ora, comprati un segaccio qualunque (quelli a dorso classici delle nostri parti, detti saracchi), magari un pegeout (ho una sega per tenoni pegeout, l'unica sega dalle mie parti in cui abbia senso buttare soldi, almeno è utilizzabile...) e provi ad affilare. Ci sono molte guide in rete e alla fin fine non è così difficile, basta fare un pò di pratica. Dopo che ci hai preso un pò la mano, puoi provare anche ad affilare la dozuki. Buttarla via per buttarla via, almeno prova ad affilarla...

                          Riguardo alla bahaco, è praticamente l'unica marca decente che si trova nei rivenditori comuni di attrezzi per il fai da te, una spanna sopra agli attrezzi che si trovano abitualmente in tutti i negozi, dato che sono assolutamente inutilizzabili (o almeno la maggior parte di essi). Almeno gli attrezzi della bahaco fanno ciò che devono fare, anche se non benissimo. Tuttavia tra un oggetto bahaco e uno professionale, c'è un abisso dato che, nonostante che ti sembri che il seghetto tagli bene, se provi una sega seria per code di rondine a 15-18 tpi affilata come si deve, ti accorgerai di aver sempre utilizzato un cucchiaio al posto di un coltello. 3 colpi di sega e hai tagliato 2 cm di legno.
                          Detto questo, come ho già scritto, gli attrezzi bahaco sono utilizzabili. Considerando il prezzo, sono ottimi attrezzi. Almeno che non si vada sul vintage, oggetti professionali sotto i 60 euro sono impossibile da trovare. Con, ad esempio, Lie-Nielsen si arriva anche a 250 euro per una sega.

                          Per quanto riguarda le rasiere, non è così facile affilarle. Ho comprato delle rasiere online e devo sempre capire come affilarle. Devo asportare un bel pò di materiale, dato che gli hanno arrotondato i lati. Ma dico io, avete bevuto? O.o
                          Comunque, una rasiera affilata, lavorando lungo vena, deve creare trucioli, non polvere. In caso contrario è affilata male. Controlla bene l'angolo del brunitoio quando crei il ricciolo e assicurati che il "burr" (ricciolo in inglese) sia uniforme lungo tutta la rasiera. Durante l'utilizzo, essa deve essere incurvata in modo da poter lavorare al meglio. (IMMAGINE)

                          Riguardo al seghetto e allo scalpello: il seghetto lo trovo ottimo (io ho quello bahaco). Molto utile. Lo scalpello, invece, dubito sia due ciliegie. Mai visto un due ciliegie con il manico in plastica. Ma magari è una linea a buon mercato, chissà...

                          Riguardo alla pialla, è un'ottima stanley-bailey, identica alla mia 5 1/2. Il frog vuoto fa pensare a una intorno agli anni 60-70. O almeno, così ho datato la mia.
                          Il ferro è, più o meno, al 50% della sua vita. Prima di arrivare alla fine ne passerà di tempo, non ti preoccupare...
                          Per la ruggine, sul ferro ce n'è un pò, ma un pò di wd40 e olio di gomito unito a una paglietta dovrebbero fare pulizia. Il mio consiglio è di sverniciare completamente la pialla, cosa che mi sembra tu abbia già fatto, togliere completamente la ruggine da ogni punto, riverniciare con fondo epossidico (al limite vai da un carroziere). In questa maniera la tua pialla, con un pò di manutenzione, durerà altri 20 anni senza avere ruggine sul corpo.

                          Riguardo ai trucioli invece, non mi convincono molto. Sei su abete che è un legno un pò strano, dato che da tavola a tavola ci possono essere grandi differenze nella piallatura. Però si dovrebbero ottnere trucioli di spessore uniforme e belli lunghi (per lunghi intendo lunghi quanto la tavola).
                          Il motivo è da ricercare un molti fattori, completamente diversi:
                          1. Poca abilità nell'utilizzo della pialla. Piallare sembra facile, ma non è così immediato. Sopratutto piallare bene non è una cosa immediata.
                          2. Controferro troppo vicino al tagliente. Può creare problemi su un lengo come l'abete.
                          3. Affilatura non perfetta. Magari non uniforme o somplicemente affilata male. Prova a riaffilare con calma e guarada cosa succede.
                          4. Legno particolare. L'abete si può presentare con fenature perfettamente lineari o con venature molto contorte che rendono difficile la piallatura. Attento anche al senso della vena. Mai piallare l'abete contro vena.
                          5. Settaggio sbagliato della pialla. Ferro troppo in fuori o troppo in dentro. O magari ferro non parallelo alla bocca.


                          Se poi mi vengono in mente altre cose, continuo a scrivere...

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