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Tavolino per pozzetto trimarano

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  • Tavolino per pozzetto trimarano

    Ciao a tutti,
    anzitutto chiedo scusa per la lunghissima assenza, benchè vi legga con frequenza non ho più scritto nulla da moltissimo tempo, complici varie vicissitudini personali, lavorative e anche una certa pigrizia che cercherò di superare. Chiudo l'OT.

    Ho realizzato nel frattempo varie cosette, tra cui questo tavolinetto su misura per il pozzetto di un trimarano sul quale ho messo mano per migliorie e sistemazioni varie (fotovoltaico, impianti vari, allestimenti interni). Per l'occasione ho voluto cimentarmi nell'intaglio di una semplice rosa dei venti, giusto per restare in tema. Le essenze usate per la rosa sono Acero, Moabi, Padouk. Il piano del tavolino è ciliegio, la sua cornice invece è Wengè. Per rendere tutto un po' personale, ho progettato dei portabicchieri realizzati in Afrormosia, dato che il problema principale in barca è tener fermi i calici di vino

    Vi risparmio le fasi preliminari di preparazione delle tavole di ciliegio...
    Si inizia con il disegno e la fresatura della sede per la rosa dei venti:

    20141004_101934.jpg 20141004_123547.jpg 20141004_154446.jpg

    la rosa è tagliata...un controllo sul disegno:

    20140930_193150.jpg 20140930_203844.jpg

    e questo è il risultato:

    20141006_112101.jpg

    Devo dire che è stata una gran faticaccia, ammiro profondamente la pazienza e la precisione di chi realizza intarsi di pregio con perfezione certosina

    Ora tocca alla cornice in Wengè...
    Maurizio

  • #2
    wow, complimenti, verrà un bellissimo lavoro da quel che vedo, dai su che voglio vederlo finito.
    rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
    L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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    • #3
      La cornice in wengè era teoricamente semplice, ho pensato di utilizzare spine sui lati lunghi e invece realizzare un canale sul lato corto:

      20141006_151946.jpg 20141007_111404.jpg

      col "senno di poi", è stato un errore, ma sorvoliamo
      Una arrotondata ai bordi con la fresatrice è d'obbligo...in barca niente spigoli

      il tutto è finito semplicemente a cera, un azzardo, dato che è a contatto con ambiente marino

      Ora la parte davvero complicata, almeno per me: la realizzazione dei portabicchieri...
      Ultima modifica di giotto59; 13-10-2016, 12:43.
      Maurizio

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      • #4
        Caro Totone, sei sempre sul pezzo! un grande piacere risentirti!
        Maurizio

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        • #5
          Dunque...i portabicchieri dovevano avere diverse peculiarità:
          1. fissarsi in modo agevole e sicuro al tavolino
          2. consentire il movimento del bicchiere (calice) sopportando pertanto anche eventuali urti
          3. legno indeformabile anche se bagnato...dato che il vino freddo produce condensa sulle pareti del bicchiere

          Ho optato per l'Afrormosia, un legno bellissimo che nulla ha da invidiare al Teak...unico problema...è maledetto per le seghe, dato che contiene un sacco di silice libera...addirittura di possono vedere a occhio nudo i microgranuli riflettere la luce del sole. Inoltre la polvere è davvero tossica e irritante per le vie respiratorie...

          ecco la tenuta di lavoro
          20141002_164745.jpg

          Sapevo cosa volevo realizzare ma non sapevo come. Ho pensato di fare un modello in multistrato e poi copiarlo con una fresa a cuscinetto:

          20141001_114639.jpg

          ma è stata una pessima idea e questo è il risultato: sono stato fortunato, la scheggia è semplicemente caduta, non è volata in giro

          20141001_123213.jpg

          Ho pensato di non sfidare la fortuna...disegnando gli elementi direttamente sul pezzo di afrormosia, 4 cm di spessore, lavorandoli a blocco: prima la realizzazione del canale di incastro sul tavolino

          20141001_140125.jpg 20141001_145212.jpg 20141001_150129.jpg

          Poi i fori di alloggiamento dei bicchieri

          20141001_154914.jpg 20141001_162359.jpg

          Riduzione, taglio obliquo e separazione dei singoli pezzi

          20141001_165814.jpg 20141001_191339.jpg

          ora si tratta di levigare con la piccola nastro e dare la sagoma finale

          20141001_191822.jpg 20141002_172123.jpg

          non provate a fare questo senza adeguata protezione, le mascherine servono a nulla...ci vuole una facciale con filtro adeguato, altrimenti sono guai per i polmoni
          Ultima modifica di giotto59; 13-10-2016, 13:28.
          Maurizio

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          • #6
            Non l'ho detto all'inizio ma per garantire la stabilità del portabicchieri ho inserito tre magneti al neodimio a raso sulla parte sottostante del tavolino. Diametro 1cm, spessore 2mm...belli potenti, comprati in cina.

            Ora si tratta di inserire sempre a raso il magnete sul portabicchieri. A proposito: fondamentale non sbagliare il verso dei magneti, altrimenti si respingeranno...inoltre dovranno essere tutti nello stesso verso, sia sul tavolo, sia sul portabicchieri!

            Non avendo altro modo, ho forato il lato opposto e realizzato la sede di 2 mm, fissando il magnete con epox bicomponente e tappando poi il foro non più necessario con un cilindretto di afrormosia...

            20141003_110920.jpg 20141003_113449.jpg 20141003_113523.jpg 20141003_113533.jpg

            Un paio di mani di cera anche a questi e prova di montaggio

            20141007_140212.jpg 20141007_140347.jpg

            prova finale

            20141019_170153.jpg

            Non l'ho fotografato ma sotto al tavolino ho inserito due traversi mobili per andare in battuta contro le sedute del pozzetto e rendere stabile il piano.
            Maurizio

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            • #7
              Gran bel risultato, complimenti!
              Ciao
              Pasquale
              Molto spesso è salutare e distensivo provarci si spera quanto prima riuscirci, grazie a questo forum!

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              • #8
                Grazie Pasquale, per fare l'ultima foto avevo riempito i calici, ma non ho fatto in tempo a scattare...
                Maurizio

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                • #9
                  Bello, benfatto ed elegante. Bravo!

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                  • #10
                    Grazie Stefano, presto caricherò le foto del tavolo/letto nella dinette
                    Maurizio

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                    • #11
                      Che fantastico lavoro, Maurizio!
                      Direi che non ti sei risparmiato affatto, cercando soluzioni più semplici e veloci.
                      Un plauso particolare per l'ottima descrizione e l'apparato fotografico!
                      Questa discussione me la devo proprio archiviare!

                      Un saluto
                      Angelo

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                      • #12
                        ciao!sei stato bravo col tavolino e tutto il resto,anche con l´intarsio!il tavolo pero´ ha un problema strutturale,ovvero il piano e´ in ciliegio e hai incollato la cornice in wenge,ora il problema e´ che,quando il piano si espandera´,le ugnature si apriranno,non importa siano esse solo incollate o rinforzate con biscotti o spine..ci si puo benissimo convivere e l´apertura delle ugnature puo anche non essere davvero enorme ma e´ giusto pensarci magari la prossima volta,oppure scegliere un legno come il mogano che ha grande stabilita e si muove quasi nulla..per evitare il problema,si sarebbe potuto fare un piano lastronato,con un´anima anche in massello di pino e abete,ma rivestito con un foglio di lastronatura(di solito di poco pregio,lo scopo di questa lastronatura e´ contenere i movimenti e impedire che essi vengano telegrafati alla lastronatura esterna,causando danni) a 90gradi rispetto alla venatura del massello interno,e poi alla fine una lastronatura a 90 gradi(questa volta del legno che preferisci) rispetto alla lastronatura di poco pregio..tutto questo non e´ altro che il predecessore del multistrato,che per evitare il tutto che ti ho descritto,puo essere usato come cuore del piano..ovviamente la lastronatura va applicata sia nella parte posteriore che anteriore del piano,e sempre degli stessi spessori..mettere cornici a un piano in massello e´ sempre un rischio,proprio perche il legno si espande e ritira al cambiamento di umidita,meglio un piano in multistrato o realizzato appositamente con lastronatura se si vuole risolvere il problema..
                        Ultima modifica di Snickare; 15-10-2016, 12:21.

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                        • #13
                          Grazie molte del suggerimento, in effetti ho scritto nel post che non era stata una buona idea perchè in un angolo alla fine si è un poco aperto. Il lavoro del tavolino è stato fatto almeno un paio di anni fa. Da allora ho preso l'abitudine (anche per gusto personale estetico) di inserire una lamella a contrasto di colore in tutti gli angoli, indipendentemente dal tipo di fissaggio e finora mi ha sempre dato buoni risultati.
                          Allego una foto di ciò che intendo

                          20150502_125529.jpg

                          Non ho mai lavorato con i piani lastronati ma certamente cercherò informazioni ora che me lo hai suggerito. Che spessore ha il foglio di lastronatura?
                          In effetti su un progetto successivo, il tavolo/letto interno della medesima barca, ho usato multistrato marino per il piano (anche se non mi piace molto il materiale) bordato con una cornice in legno duro e non ho avuto problemi. Svezia? cavolo...che meraviglia!
                          Maurizio

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                          • #14
                            ciao Maurizio,buono il sistema di rinforzare con linguette le ugnature e piacevole alla vista,di sicuro ha la sua utilita.. una lastronatura puo partire dallo spessore di un mm e arrivare fino a 6mm..dopo i 6mm non conviene piu perche la lastronatura comincia a fare movimenti significativi e a questo punto il vantaggio di un mobile lastronato,cioe la stabilita,viene a mancare e quindi non ha piu senso..
                            la lastronatura,se hai la pialla filo spessore e una nastro (o eventualmente un banco sega,anche se scartellare al banco sega non te lo consiglio tantissimo,e´ piu una operazione da nastro,per via della sicurezza..scartellare un pezzo su una costa al banco sega,con lo spessore che diminuisce sempre piu della tavola,e il doverlo fare magari in due passate perche la massima altezza di taglio non ti consente di tagliare il pezzo in una sola passata puo dare problemi..)puoi ricavarla da te partendo dalla tavola in massello..si tratta semplicemente di tagliare le cartelle da un pezzo piallato e squadrato,dopo ogni taglio vai alla pialla a filo e rendi piano di nuovo la faccia della tavola che hai tagliato e cosi via fino al raggiungimento del numero di cartelle volute..

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                            • #15
                              Forse intendevi alla pialla a spessore, se ho capito bene? In effetti ho una nastro che taglia fino a 27 e una pialla FS fino a 26...pertanto una volta realizzati i lastroni andrebbero incollati trasversalmente, se l'anima è longitudinale, giusto? Ricordo di aver letto un post de non sbaglio di "Tarlo" che parlava della lastronatura...me lo andrò a rivedere.
                              Io non ho mai provato spessori così sottili, ma si può davvero fare un lastrone da un paio di millimetri in casa? Per l'incollaggio si procede come al solito, vinilica D3 o D4, oppure ci sono accorgimenti diversi?

                              altra domanda: a questo punto, visto che non si vedrà mai più, invece che massello come "anima" non conviene mettere un multistrato e magari fare il lastrone un poco più grosso, diciamo 5mm?
                              Ultima modifica di giotto59; 15-10-2016, 18:41.
                              Maurizio

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