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Persiane e Finestre

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  • Persiane e Finestre

    buonasera a tutti,
    premetto subito, nel caso il Signore dovesse farmi dono di un’altra vita, senza dubbio alcuno mi orienterei nell’acquisto di persiane e finestre in alluminio colorate con effetto legno.
    ….e me lo ripeto più o meno ogni anno, quando arriva il momento di mettere mano alle persiane di casa (per altro neanche poche)

    Tornando al calore del legno e alla sua straordinaria bellezza……..gradirei da voi un consiglio su come intervenire su delle persiane e finestre, entrambi trattate per 35 anni quasi ed esclusivamente con solo olio di lino cotto e acquaragia. Vi allego qualche foto per farvi capire di cosa si tratta.
    Circa ogni 2 anni ripeto il trattamento con l’olio (solo per le persiane), che poi per velocizzare neanche procedo con l’asportazione della parte non assorbita. Una decina di anni fa, feci la prova con un comunissimo impregnante ma non ripetei il trattamento in quanto il prodotto si deteriorò in pochissimo tempo. Così, ritornai all’uso del classico olio di lino cotto e acquaragia che però richiede una ripassata a distanza di 1 o al massimo 2 anni.
    Le persiane oggetto del trattamento sono particolarmente esposte a sole e pioggia, dunque vorrei utilizzare una protezione efficace e durevole mantenendo il colore naturale del legno. Se poi dovesse resistere anche qualche anno senza far nulla, meglio ancora.
    Cosa mi consigliate ? continuo con l’olio di lino cotto + acquaragia oppure cambio sistema ?

    Un conoscente mi ha consigliato di utilizzare, dopo averle carteggiate ben bene, questo procedimento:
    1) Prima mano di impregnante
    2) Fondo isolante trasparente per esterni YBA600 della Milesi (che non conosco).
    3) Finitura all’acqua per esterni


    Attendo un vostro autorevole parere.
    Grazie in anticipo.
    Saluti

    1_persiana.jpg2_finestra.jpg3_finestra.jpg

  • #2
    io non sono affatto un fan dell´impregnante,alle mie latidudini il solo impregnante usato e´ l´olio di lino misto a trementina e pigmenti e ci sono finestre che reggono alle intemperie molto maggiori di quelle italiane da 100 anni che sono in migliori condizioni di finestre fatte da 10 anni... dai uno sguardo qua.. http://www.il-truciolo.it/showthread...o-)&highlight= e qua.. http://www.il-truciolo.it/showthread...o-)&highlight= ci sono comunque impregnanti naturali ottimi come la resina del pino bollita,qui chiamata trätjara,meglio di quello come impregnante non ne trovi..purtroppo e´ un prodotto tipico svedese,che pero hanno altri rivenditori in europa,ma non credo in italia... so che dictum lo vende..

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    • #3
      Quindi dici che è meglio continuare con l'olio di lino cotto e trementina (o acquaragia) !!
      Questa volta però vorrei prestare maggiore attenzione nell'asciugare gli eccessi, in modo tale da permettere la completa polimerizzazione dell'olio e asportazione della parte non assorbita.
      Ho sempre immaginato che le parti appiccicose oltre ad attirare facilmente lo sporco comportino anche un maggior degrado della zona (più il legno resta liscio, meglio scorre l'acqua e lo sporco).
      Vernici all'olio di lino non ne ho mai sentito parlare ma nel caso a me servirebbe lasciare gli infissi al naturale.
      grazie infinite delle preziose info.

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      • #4
        A giudicare dalla foto della finestra hai bisogno di un filtro UV. L'olio di pino che consiglia Snickare, a giudicare da cosa ho trovato, è ottimo come antimicotico ma su al nord hanno meno problemi di sole rispetto al sud Europa.
        Io li vericerei all'acqua, ma prima di farlo fai un giro da un rivenditore di vernici, uno che fornisce anche verniciatori professionisti, e informati sui prodotti per la manutenzione della vernice da serramenti.
        Milesi non la conosco ma Sayerlack e ICA hanno dei kit per la manutenzione che sono sicuramente più comodi e pratici rispetto a una riverniciatura annuale.

        P.S. L'unica cosa più raccapricciante di un serramento in alluminio verniciato effetto legno è un serramento in PVC effetto legno, a mio parere.

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        • #5
          Originariamente inviato da marcorrr Visualizza il messaggio
          A giudicare dalla foto della finestra hai bisogno di un filtro UV. L'olio di pino che consiglia Snickare, a giudicare da cosa ho trovato, è ottimo come antimicotico ma su al nord hanno meno problemi di sole rispetto al sud Europa.
          Io li vericerei all'acqua, ma prima di farlo fai un giro da un rivenditore di vernici, uno che fornisce anche verniciatori professionisti, e informati sui prodotti per la manutenzione della vernice da serramenti.
          Milesi non la conosco ma Sayerlack e ICA hanno dei kit per la manutenzione che sono sicuramente più comodi e pratici rispetto a una riverniciatura annuale.

          P.S. L'unica cosa più raccapricciante di un serramento in alluminio verniciato effetto legno è un serramento in PVC effetto legno, a mio parere.



          Straquoto!

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          • #6
            Originariamente inviato da marcorrr Visualizza il messaggio
            A giudicare dalla foto della finestra hai bisogno di un filtro UV. L'olio di pino che consiglia Snickare, a giudicare da cosa ho trovato, è ottimo come antimicotico ma su al nord hanno meno problemi di sole rispetto al sud Europa.
            Io li vericerei all'acqua, ma prima di farlo fai un giro da un rivenditore di vernici, uno che fornisce anche verniciatori professionisti, e informati sui prodotti per la manutenzione della vernice da serramenti.
            Milesi non la conosco ma Sayerlack e ICA hanno dei kit per la manutenzione che sono sicuramente più comodi e pratici rispetto a una riverniciatura annuale.

            P.S. L'unica cosa più raccapricciante di un serramento in alluminio verniciato effetto legno è un serramento in PVC effetto legno, a mio parere.
            Ed invece è proprio il sole che fa bene a quelle vernici, essendo costruite a bagnomaria, riescono a penetrare molto nel legno, ed reticolano in profondità, quindi il legno traspira come il goretex.
            Senza ricorrere a ricette scandinave, il libro di Pierpaolo Masoni, "Le vernici antiche" spiega di ricette in uso anche da noi e l'olio di lino, ritiene che sia il migliore, avendo fatto delle prove di durabilità, proprio su serramenti esterni, infatti, un'imposta ampiamente rovinata e fessurata, se verniciata con prodotti convenzionali, e che non viene curata ogni pochi mesi, inizia a scrostare, al contrario gli oli resistono strutturando anche l'interno delle fibre, proteggendole da parassiti, funghi e umidità.
            Si parla tanto dell'impregnante e che viene usato come una vernice, mentre è una tinta, quindi poco durevole ma se lo fondo con una buona dose di olio cotto e trementina veneta o altre resine plastificanti, penso di poterlo chiamare vernice.

            Stefano

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            • #7
              Il libro che citi è stato pubblicato nel 2011, e già questo lo rende "antiquato" nel confronto con i recenti cicli di verniciatura, in particolare quelli all'acqua. Se il paragone è stato fatto col "flating" (mi corre un brivido lungo la schiena), con vernici poliuretaniche se non addirittura a poliestere ci credo bene che si fessura e si stacca, mancano totalmente dell'elasticità richiesta.
              Comunque, la verniciatura nei tempi andati per i serramenti prevedeva che il manufatto venisse tinto scuro o addirittura laccato proprio per proteggere dagli UV.
              Se hai l'occasione dovresti partecipare alle conferenze del Dottor, Paolo Ambrosi sui problemi della verniciatura (li presenta come ausilio alla vendita dei serramenti ma spiega quali siano le necessità per salvaguardare il serramento grazie alla verniciatura)
              Per quanto riguarda l'impregnante, concordo, non è una vernice e, se vai a vedere, parlo sempre di ciclo completo di verniciatura (impregnante/fondo/finitura) ma la prima ragione di esistere dell'impregnante è la sua azione di protezione a funghi (azzurramento e marcescenza) e sole.

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              • #8
                Centra poco di quando è stato scritto se parla di vernici antiche, io ho provato a costruire una vernice per restaurare un portone ed in seguito l'ho fatta per le imposte di casa mia ed il risultato è ancora buono, mentre ne ho verniciate altre con la vernice ad acqua a ciclo per esterni e queste ante erano messe male, risultato iniziale buono e a distanza di un anno quelle poste agli agenti si sono rovinate, meglio Solas che si è solo svanita resistendo 10 anni, andrò a seguire anche Ambrosi, perché la parte della verniciatura è sempre fondamentale, resta molto difficile trovare soluzioni che lascino il manufatto come non verniciato.
                Quando si inizia ad interessarsi anche a questi aspetti e a leggere alcuni studi, si comprendono le miscelazioni e con la stessa logica ne puoi comporne altre, sinceramente è affascinante, la ricetta che ho io, magari non è la stessa di chi me l'ha data, ma certamente mi ha aperto la porta di un mondo.


                Stefano

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                • #9
                  Se mi vieni a parlare di "vernici convenzionali" (dal tuo post precedente) mi viene da pensare solo a vernici moderne. Se mi parli di vernici antiche erano tutte a base oleosa sopratutto la biacca che veniva data a mani successive quando cominciava a deteriorarsi. E Dio solo sa quanti colori vengono fuori da ogni singolo pezzo.
                  Se vuoi lasciare il manufatto come non verniciato non esiste nulla di moderno, continua a dare olio su olio ma, io non posso permettermi di consegnare dei serramenti senza adeguata verniciatura.

                  Già che c'ero sono andato a verificare il catalogo Solas, prendendo a caso i prodotti per l'impregnante (Gemma U50) consiglia esplicitamente per il trasparente con filtro UV. mentre i colorati usa coloranti a base di ossidi metallici (il nero d'ossa è carbonio+ carbonato di calcio + fosfato di calcio).
                  E in ogni caso consiglia di dare delle mani di finitura. Quindi volente o nolente devi fare il ciclo di verniciatura.

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                  • #10
                    Vi posto la ricetta che ho fatto io e credo che non si discosti più di tanto, dalla ricetta degli svedesi.
                    Beverone tratto da alcuni manoscritti antichi.
                    4 cera d'api
                    1 paraffina
                    2 trementina veneta (resina pura del larice)
                    3 olio di lino cotto
                    3 acquaragia da aggiungere nel composto alla prima mano.
                    Il tutto da fondere a bagnomaria.
                    Se il composto è troppo chiaro ho aggiunto un pizzico di anilina ai grassi noce.
                    Se il manufatto è esposto al sole, il calore fa assorbire il composto fino a renderlo pronto al tatto.
                    Le parti molli prossime al marcire del legno, tendono ad indurire.

                    Stefano

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                    • #11
                      Originariamente inviato da marcorrr Visualizza il messaggio
                      Se mi vieni a parlare di "vernici convenzionali" (dal tuo post precedente) mi viene da pensare solo a vernici moderne. Se mi parli di vernici antiche erano tutte a base oleosa sopratutto la biacca che veniva data a mani successive quando cominciava a deteriorarsi. E Dio solo sa quanti colori vengono fuori da ogni singolo pezzo.
                      Se vuoi lasciare il manufatto come non verniciato non esiste nulla di moderno, continua a dare olio su olio ma, io non posso permettermi di consegnare dei serramenti senza adeguata verniciatura.

                      Già che c'ero sono andato a verificare il catalogo Solas, prendendo a caso i prodotti per l'impregnante (Gemma U50) consiglia esplicitamente per il trasparente con filtro UV. mentre i colorati usa coloranti a base di ossidi metallici (il nero d'ossa è carbonio+ carbonato di calcio + fosfato di calcio).
                      E in ogni caso consiglia di dare delle mani di finitura. Quindi volente o nolente devi fare il ciclo di verniciatura.
                      Al tempo non ricordo cosa ho usato della Solas ma era semplice come ciclo, l'impregnante e un prodotto molto simile al Nobel Oil, no dai ero scettico ma anche se svanito l'effetto verniciante, posso dire che le imposte non si sono fessurate come le altre verniciate ad acqua, e poi è stato semplice e veloce riverniciare col beverone e senza colorare nulla, penso che 10 anni non siano pochi senza una periodica manutenzione, questo è quello che ho osservato.


                      Stefano

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                      • #12
                        Praticamente mi stai dicendo che hai provato la vernice all'acqua 10 anni fa e pretendi che non ci sia stato nessuna aggiornamento? Rispetto alle vernici di 20 anni fa ti avrei dato pienamente ragione, erano le prime e lasciavano molto a desiderare. Rispetto a 10 anni fa sono ancora migliorate sia per evitare la seconda polimerizzazione che per aumentare l'elasticità del film di vernice.
                        Diciamo che sei un pelo in arretrato come evoluzione delle vernici per esterno.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da mastro stefano Visualizza il messaggio
                          Vi posto la ricetta che ho fatto io e credo che non si discosti più di tanto, dalla ricetta degli svedesi.
                          Beverone tratto da alcuni manoscritti antichi.
                          4 cera d'api
                          1 paraffina
                          2 trementina veneta (resina pura del larice)
                          3 olio di lino cotto
                          3 acquaragia da aggiungere nel composto alla prima mano.
                          Il tutto da fondere a bagnomaria.
                          Se il composto è troppo chiaro ho aggiunto un pizzico di anilina ai grassi noce.
                          Se il manufatto è esposto al sole, il calore fa assorbire il composto fino a renderlo pronto al tatto.
                          Le parti molli prossime al marcire del legno, tendono ad indurire.

                          Stefano
                          Leggendo gli ingredienti hai messo 1 lucidante (cera), 1 opacizzante (paraffina), 1 olio, 1 composto per accelerare l'asciugatura dell'olio (trementina) e diluente (acquaragia)
                          Tra trementina e olio penso che abbiano una certa efficacia antimicotica, ben lontano dall'ottenere una certificazione per la bioefficacia o un certificato di atossicità per l'uomo (sì, per me è necessario avere questi 2 certificati)
                          Manca un filtro UV ma questo è un punto che sto ripetendo sembra a vuoto.
                          Discorso tingere il composto, mi segnali che utilizzi l'anilina che ha il grosso difetto di essere un composto organico che tende a ossidare in presenza di aria e decomporsi in presenza del sole.
                          Per questa ragione i principali produttori di vernici hanno sostituito i coloranti all'anilina con ossidi metallici e terre, più stabili e meno tossici.
                          Per ultimo, lo so che si è sempre usata l'anilina per tingere ma si è sempre usato anche l'eternit per fare i tetti fino a quando hanno scoperto che era leggermente pericoloso per la salute.

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                          • #14
                            Originariamente inviato da marcorrr Visualizza il messaggio
                            Praticamente mi stai dicendo che hai provato la vernice all'acqua 10 anni fa e pretendi che non ci sia stato nessuna aggiornamento? Rispetto alle vernici di 20 anni fa ti avrei dato pienamente ragione, erano le prime e lasciavano molto a desiderare. Rispetto a 10 anni fa sono ancora migliorate sia per evitare la seconda polimerizzazione che per aumentare l'elasticità del film di vernice.
                            Diciamo che sei un pelo in arretrato come evoluzione delle vernici per esterno.
                            Arretrato? No, semplicemente noto che in tutti questi anni fino agli ultimi portoncini fatti due e tre anni fa, per i quali ho usato Sikkens, Adler e Linvea non ho ottenuto, ne belle finiture ne garanzia di durata, le ricette artigianali o semplicemente l'olio cotto invece si, penso che cercare di fare delle valutazioni sugli effetti nel tempo sia un dovere per noi operatori, sono altrettanto certo che il collaudare da parte nostra sia un fastidio per i produttori e i venditori che guarda caso al momento dell'insorgere di problemi con i loro prodotti ti danno dell'incompetente.

                            Stefano

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                            • #15
                              Bravo Stefano ed è sempre colpa di chi opera!
                              Ciao
                              Pasquale
                              Molto spesso è salutare e distensivo provarci si spera quanto prima riuscirci, grazie a questo forum!

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