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Piano rotondo / ovale per tavolino da salotto

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  • #16
    Grazie Luca, per la risposta completa!

    Il mio problema è che per motivi di casa, di spazio, non ho (ancora) un banco sega. Nè una pialla F/S, purtroppo!
    Quindi sì... di solito mi arrangio con lamellare e listelli, roba da fai-da-te.
    Che fino a quando è abete o pino, trovo tutto. Ma tavole e listelli di massello non si trovano facilmente, non piallati, in ogni caso.

    Nel mio caso si tratta di queste https://www.guerciolegnami.com/i-nos...vole-giuntate/

    Foto 28-02-18, 19 01 57.jpg


    Originariamente inviato da Luca. Visualizza il messaggio
    Se la tavola è già lamellare allora effettivamente il problema non si pone.
    Ora io non so se "giuntata" è sinonimo di "lamellare" (qualcuno più esperto sicurarmente lo saprà), ma lo puoi facilmente capire se hai una foto della tavola di cui parli (e dalla foto forse si capisce anche l'essenza).

    Per quanto riguarda l'altro metodo, io non so di che strumenti disponi, ma se hai un banco sega e una pialla puoi partire dal massello, piallarlo, sfettarlo in listelli, incollarlo di costa come sopra, ripiallare il piano, sagomarlo a dimensione, rifilare/rifinire il bordo e levigarlo. Se non hai un banco sega devi riuscire a disporre di listelli già finiti a misura e incollarli come sopra o, in maniera più semplice, rimediare una tavola di lamellare già bella e finita così ti schivi il primo assemblaggio.


    Ti consiglio inoltre di stare sempre un po' larghino con le dimensioni per poterlo sagomare alla fine della dimensione che desideri.

    Luca

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    • #17
      Si, dalla foto sembrerebbe proprio un lamellare.
      Riguardo all'essenza purtroppo non so proprio cosa sia il pero d'oriente -anche se mi sembrava di ricordare che il pero NOSTRANO fosse un'essenza tutt'altro che dolce, usata anche in tipografia per i caratteri mobili), e lascerei la parola ai veri esperti (cosa che io non sono).

      Ad ogni modo, essendo lamellare il rischio imbarcamento non si pone e quindi secondo me come procedimento può tranquillamente andare quello che tu hai già descritto sopra.

      L'unico neo che mi viene in mente -ma che è molto soggettivo- riguarda invece proprio l'essenza: se si tratta di pawlonia o comunque di un legno tenero rischi che il top si usuri in fretta (se sottoposto a sollecitazioni frequenti o intense)... lo hai considerato?


      Luca

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      • #18
        Certo, ho considerato lo svantaggio del legno tenero.

        E quindi sto ancora valutando l'opportunità di costruirmi un pannello di massello da me, essenza dura.

        Mi chiedo: è una cosa fattibile usando solo un buon pialletto elettrico?

        ( Intendo, piallare la costa delle tavolette da affiancare e incollare )

        Non verrà perfetto come con la F/S ma... accettabile, comunque, se sarò preciso?

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        • #19
          Originariamente inviato da fabiobozzo Visualizza il messaggio
          sto ancora valutando l'opportunità di costruirmi un pannello di massello da me, essenza dura.
          senza fare nomi (magari se ti interessa possiamo scriverci in privato), mi risulta che puoi trovare dei lamellari di essenze meno tenere (faggio, rovere o al limite castagno) anche presso alcune catene di grande distribuzione, bisogna vedere però se ti piacciono (secondo me la questione della soddisfazione estetica è prioritaria su tutto).

          Oppure suppongo che, cercando un po', dalle tue parti potrai trovare dei rivenditori di legname che trattino anche lamellari di essenze un po' più dure dell'abete o del pino


          Originariamente inviato da fabiobozzo Visualizza il messaggio
          sto ancora valutando l'opportunità di costruirmi un pannello di massello da me, essenza dura.

          Mi chiedo: è una cosa fattibile usando solo un buon pialletto elettrico?

          ( Intendo, piallare la costa delle tavolette da affiancare e incollare )

          Non verrà perfetto come con la F/S ma... accettabile, comunque, se sarò preciso?
          Si, con un po' di mano, la costa dei listelli si pialla anche con un pialletto elettrico (io ho un bosch blu che mi ha salvato il fondoschiena diverse volte prima di passare alla F/S) ... ti dirò di più (ma qui cadiamo nel feticismo): con una buona pialla a mano e una discreta mano potrai ottenere risultati ancora superiori con un godimento imparagonabile (assistere allo spettacolo del lunghissimo truciolo che si forma sotto i tuoi occhi, lasciando un lustro impeccabile sulla superficie appena accarezzata è per me sempre fonte di brividi) ... il problema è ottenere i listelli senza un banco sega e poi piallarne le facce senza una pialla a spessore (perchè se hai un pialletto col tamburo più largo dei tuoi listelli, la passata a filo la fai, ma poi devi anche raggiungere uno spessore uniforme).
          Se riesci a rimediare da qualche parte i listelli di massello duro già piallati a spessore (nello stesso posto però è probabile tu trovi anche un lamellare duro) allora la cosa diventa fattibile ... anzi: consigliabile!


          Luca

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          • #20
            Anche io sono nabbo (e se non sapete che è lo storpiamento italiano di newbe anche voi lo siete in... attualità! No, in realtà ho un figlio adolescente, nabbo per loro è una parola più usata di acqua).
            Il però nostrano veniva usato per fare righe e squadre, l'ho letto in molti libri, quindi è un legno particolarmente stabile e resistente. Se vedete uno strumento di misura in legno di una certa data e di una certa precisione, probabilmente sarà fatto del chiaro legno di pero. Invece gli ingranaggi, lo so che non c'entra niente, in melo. Quello che li univa storicamente era l'arcolaio: uno strumento di lavoro che poteva venire fatto anche solo in pero ma solitamente era misto, ma mia mamma ne ha ancora uno di solo melo suppongo (dal colore del legno) ed avrà non meno di cinquant'anni, il che mi porta sempre a pensare che con tutte le cose che facciamo di metallo scadente stiamo solo regredendo, ma tornando in tema...
            Ho realizzato diversi tavoli di legname scadente senza avere arte ne parte, quindi i miei due centesimi
            -perlinato: lavora sempre, se anche incollato, tende naturalmente a spaccarsi ed aprirsi lungo le giunzioni.... Sconsigliato con gli incastri di fabbrica
            - perlinato rifilato e biscottato: probabilmente i biscotti, sui 18mm di spessore, non hanno una funzione decisiva, ma aiutano l'allineamento. Ed in particolare da quando non uso più una vinilica per legno normale ma una d3 con i biscotti il tempo mi dice che il legno non spacca più.
            - tavole da costruzione (pioppo? Abete?): Costano poco e sono stabili, e mentre con l'umidità ambientale il perlinato mi è capitato che si ritorcesse queste lo fanno molto meno. Ma bisogna piallarle.
            - tavole abete: mi è capitato di comprare assi di abete non perlinato (ad un prezzo decisamente più alto) che però sono state di qualità molto superiore.... Insomma tutto è relativo.
            - lamellare abete: in teoria è tutto pronto e bello, ma anche lì ho trovato piani che sembrano fatti di polistirolo ed altri migliore, a partire dal senso di incollaggio non alternato, ed a seguire con un incollaggio pessimo che si disfa e tra listelli di natura troppo diversa tra loro. Per evitare sorprese cerco di evitarlo: meglio una giornata persa per piallare assi da costruzione se la salute me lo permette.
            Ultima nota di tutto ciò: il piano, comunque sia fatto, lavora, deve quindi essere flottante e non solidale punto per puntoad una struttura di sostegno rigida (confermato, dopo tutte le mie brutte esperienze, da vecchissimi libri di falegnameria... A saperlo prima!).

            Ora la mia domanda, relativamente alla finitura... Ma su legno tenero cosa ci mettete?????

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            • #21
              Dimenticavo una riflessione che mi è venuta in mente prima: come si fa con la fresatrice con una grossa fresa per fondi di costruire un ponte usando due stadie di guida lo si fa anche per il pialletto manuale per superare i suoi limiti fisici di larghezza. Io non ho mai fatto ne l'uno né l'altro, perché ritengo che ad organizzarmi bene occorra del tempo (se avessi chessó un tronco secolare di olivastro ci potrei provare, ma per fare il lavoro su legnaccio faccio prima a farlo a fette infilabili nel mio pialletto Ehinell) e sinceramente dubito del risultato ottimale, ma potrebbe essere una soluzione soprattutto per piallare tutto il piano.
              Comunque ho una pialla a mano da 25 euro, dove ci ho impiegato non meno di due giorni pieni per aggiustarla, e devo dire che mi aiuta non poco - ma essendo da 25 euro (faithfull n.4) dimostra tutti i suoi limiti nel fatto che i meccanismi della lama non sono rigidi, la lama è flessibile, gli accoppiamenti con il controferro sono tutt'altro che precisi, il filo dura poco e... non appena vede resina anche per sbaglio bisogna pulirla con il wd40 e rifarle obbligatoriamente il filo. Dopo anni di litigi con me stesso sono arrivato all'equilibrio: povero legname con poveri mezzi per povero risultato, ma nel complesso sono tutti allineati 
              Se devi fare un lavoro spot per persone non troppo esigenti in teoria lo potresti fare anche tutto solo usando un cutter quindi un attrezzo in più è solo possibile aiuto e non una necessità, quindi la discriminante è sempre il tempo che occorre per farlo (e la precisione che solo macchine di qualità elevata possono dare... Quelle di bassa qualità tante volte costituiscono un impedimento invece che un aiuto)

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              • #22
                Grazie davvero per il tuo approfondimento Moxmose, l'ho trovato molto interessante!

                Ma infatti penso che le tavole giuntate a cui mi riferisco siano proprio di Paulownia --> http://www.il-truciolo.it/archive/index.php/t-5369.html

                Cosa intendi per "perlinato" ? Intendi il piano fatto di assi di massello?

                Per renderlo più resistente a graffi e segni pensavo di usare del vetrificante, ma non l'ho mai fatto prima. Cosa mi consigliate?

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                • #23
                  Originariamente inviato da fabiobozzo Visualizza il messaggio
                  Grazie davvero per il tuo approfondimento Moxmose, l'ho trovato molto interessante!

                  Ma infatti penso che le tavole giuntate a cui mi riferisco siano proprio di Paulownia --> http://www.il-truciolo.it/archive/index.php/t-5369.html

                  Cosa intendi per "perlinato" ? Intendi il piano fatto di assi di massello?

                  Per renderlo più resistente a graffi e segni pensavo di usare del vetrificante, ma non l'ho mai fatto prima. Cosa mi consigliate?
                  Piacere, se posso, di essere utile!

                  Chiaramente, come specificato prima, le mie esperienze nascono da necessità dettate da:
                  1) prezzo
                  2) irreperibilità di legni decenti nella mia zona.

                  Il perlinato che si trova qui in zona è fatto da quelle assi solitamente di abete che presentano un incastro lungo tutto il fianco (un lato un maschio ed un lato una femmina) che si usano per fare rivestimenti di pareti o più spessi soffitte e solai. Ma in generale se non capisco male io usano dei legni veramente pessimi, male essicati, che poco si prestano agli usi da mobiliere, anche perchè vengono venduti a pacchi e quando sciogli il pacco hai la sorpresa: fusilli...

                  Quello che è ovvio, ma si sa mai..., è che: legno tenero come l'abete che di principio "sgrana" che una bellezza, in particolare nel caso di un angolo curvo, non si presta proprio al massimo. Solo una volta avevo recuperato una tavola di un essenza africana (okumè mi pare) per fare un tavolino per i miei: il fatto che fosse molto più consistente sicuramente permetteva di ottenere un qualcosa di molto più rifinito (parlo di lavorazione a pialla e sgorbia, oltre alla fresatrice), ma a mia moglie non piaceva proprio (finitura mista rosa e grigia tipo marmo) e quindi ho definitivamente abbandonato l'idea di farci altro.
                  Se per caso trovi legna più lavorabile, come consigliano, credo che il faggio (anche se non ho esperienza diretta) possa essere decisamente meglio per ottenere lo scopo, dovrebbe essere un essenza che si trova facilmente (io manco quella). Invece i lamellari di pino mi hanno datto molti meno problemi anche di consistenza, quindi come legno lo consiglio se riesci a trovarlo in generale (ma anche qui, i nodi devono proprio piacere).

                  Tornando invece a bomba sulla finitura: questa estate abbiamo rimodernato una parte della cucina e, fidandomi di qualcuno (forse su questo stesso forum) che aveva fatto un tavolino per un bar usando il vetrificatore per parquet abbiamo fatto diversi piani che poi abbiamo verniciato all'acqua e finito con due/tre mani passate a panno di vetrificatore satinato all'acqua. Tutto ottimo: non si sporca, non si macchia, si pulisce in un battibaleno, non tiene la polvere. Solo proprio la scorsa settimana è rimasta una spugnetta affianco al nuovo lavandino (e non dentro) sul piano del legno. Al mattino... il detersivo per i piatti di cui era imbevuta aveva letteralmente sciolto il vetrificante, e poi aveva pure sciolto il colore all'acqua creando non pochi difetti estetici tipo "chiazze lentigginose miste a bubboni. Mia moglie è riuscita a recuperarle grattando localmente e riverniciando ed asciugando con la pistola termica, però che brutta esperienza! Se anche fosse andata male si trattava comunque di un piano in lamellare, dove il lavoro era sicuramente il danno più grande e non la spesa. Invece quello che chiaramente mi ha colpito è: se uno magari spende un patrimonio per farsi un pavimento in rovere e lo vetrifica, e cade una goccina di detersivo per piatti sul pavimento... Ecco che a consigliarti proprio sul vetrificante ho il dubbio: era andato a male il vetrificante, o il vetrificante all'acqua non tiene, o il detersivo per i piatti ed il vetrificante in generale non vanno d'accordo ma mi pare una esagerazione.
                  Una volta avevo anche visto su internet un prodotto specifico per tavoli (molto glissante, credo una specie di vetrificante ad effetto intenso) ma volevo un parere da gente ben più esperta di me, altrimenti vedendo il mio risultato dovrei dirti di andare sulla vetroresina a base di bicomponente o di ammoniaca per non sbagliare, anche se credo sia eccessivo!
                  Ultima modifica di Moxmose; 07-03-2018, 15:49.

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                  • #24
                    Io oggi sono riuscito a riprendere... Tu cosa hai deciso?IMG_20180317_130416.jpg
                    Ultima modifica di Moxmose; 17-03-2018, 15:22.

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                    • #25
                      per me la vista laterale ( spessore) deve essere minimo 30 mm finito incollado da sotto la stessa essenza su tutto il bordo, poi per le unioni penso sia più sbrigativo i biscotti.....sempre che uno abbia l'attrezzo.... se utilizzi tavole larghe sotto va inserito unico pezzo di trucciolato 12 mm spessore incollato ed avitato per evitare imbarcamenti...rispettare sempre il senso della venatura uno all'inverso dell'alltro...spero esere di aiuto, saluti.
                      ironwood
                      https://youtu.be/PRdo8x7Zoo0

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                      • #26
                        Originariamente inviato da iromenwood Visualizza il messaggio
                        per me la vista laterale ( spessore) deve essere minimo 30 mm finito incollado da sotto la stessa essenza su tutto il bordo, poi per le unioni penso sia più sbrigativo i biscotti.....sempre che uno abbia l'attrezzo.... se utilizzi tavole larghe sotto va inserito unico pezzo di trucciolato 12 mm spessore incollato ed avitato per evitare imbarcamenti...rispettare sempre il senso della venatura uno all'inverso dell'alltro...spero esere di aiuto, saluti.
                        Secondo me, nel mio caso visto che sto usando legname da costruzione, se incollo da sotto una gonnellina si vede dal lato delle giunzioni "la differenza" tra una venatura e l'altra, infatti le poche volte che ho messo bordi a filo li ho sempre messi dal davanti
                        Ok per i biscotti, che per sentito dire dovrebbero servire più per aiutare l'incollaggio allineando i pezzi (anche se poi fanno anche tenuta meccanica).
                        Invece mi lascia perplesso l'abbinamento tra truciolato (con viti) ed un piano di massello: quelli che ho realizzato io sono sempre stati "vivi" e le tavole si sono sempre allungate ed accorciate nei due sensi, ma quando ho fatto unione con biscotti e colla D3 non si sono mai aperte, invece nei ripiani che ho fatto usando D2 e perline dal lato senza bisello ho avuto più di un problema.... Ma storti mai, solo due tavoli si sono "spaccati" in numerosi punti mentre hanno tenuto gli incollaggi ed in altri numerosi piani viceversa hanno ceduto gli incollaggi e le tavole sono rimaste intere, ma tutto secondo me (e secondo libri mobilieri del 900 che ho letto dopo) perchè ho fatto un sostegno degno di carpenteria pesante e perché ci ho fissato sopra in maniera troppo tenace il piano (colla e viti), che invece andava accoppiato solo per appoggio usando incastri a L o a T che potessero scorrere per farlo "respirare". Quello che in sostanza mi lascia dubbioso è il piano di truciolato: se ci metto sopra un multistrato lo vedo ancora abbastanza bene, ma con essenze "che respirano" non ci sono problemi tra i due materiali? (mi viene a pensare ad una termocoppia, un materiale lavora meno di un altro ed amplifica il "lavoro" di trazione trasformandolo in uno di rotazione).
                        Magari invece è pratica comune e manco io di "praticità"?

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                        • #27
                          ti ho solo voluto dire cosa ho fatto in un paio di occasioni nel realizzare due tavoli diversi....il bordo se lo inserisci davanti vedi la riga diversa vena sopra se la inserisci sotto la vedi laterale....non è un problema è solo una questione di estetica personale....a seconda della finitura che utilizzerai. saluti.
                          ironwood
                          https://youtu.be/PRdo8x7Zoo0

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