Colle e impregnanti epossidici stanno rivoluzionando il settore nautico e portando alla rinascita del legno nel settore lusso e nell‘autocostruzione perché grazie ad esse il vecchio inconveniente della notevole manutenzione che il legno necessità in mare è venuto meno e stanno emergendo invece le sue doti di leggerezza, elasticità, durezza, lavorabilità e riparabilità. Nel settore ultrasportivo vengono usati i legni ultraleggeri come base per le laminazioni al carbonio e kevlar perché permettono di ottenere contemporaneamento doti di leggerezza, rigidità e robustezza ed elasticità con pesi ridottissimi; nel settore croceristico i multistrati di mogano, ocume e il cedro rosso associati a laminazioni composte o rinforzi in vtr invece permettono di ottenere doti di robustezza che con la sola vtr necessiterebbero spessori e pesi doppi, senza averne la stessa riparabilità.
Una barca ammollo in mare è soggetta a sollecitazioni inimmaginabili in qualsiasi altro ambiente naturale e dalla sua integrità spesso dipende l‘incolumità dell’equipaggio, quindi capisco che si possa investire in metodiche che non vengono nemmeno utilizzate nell‘edilizia di lusso nei paesi in cui il legno lo usano come noi usiamo il mattone.
Ma lasciando perdere gli incollaggi che oltre ai costi potrebbero avere anche svantaggi nel‘ambito hobbystico o nella costruzione di mobili, ma potrebbe avere un senso utilizzare impregnanti epossidici per trattare il legno in ambienti esterni, per proteggerlo dal sole e dalla pioggia limitando la manutenzione necessaria per non far marcire una terrazza, un pavillon, una sauna o una capanna per gli attrezzi? Ci sarebbero dei vantaggi a vetrificare in epossidica un banco da lavoro invece che trattarlo ad olio, magari per poterlo usare senza remore anche per verniciare, smerigliare il ferro o saldare?
In falegnameria vedo un utilizzo artistico delle resine epossidiche, ma di impregnazione o verniciatura navigando per la rete non se ne vede. Non c’è niente che potrebbe essere una alternativa ai trattamenti tradizionali? Qualcosa che si presti per verniciature a poro aperto mantenendo l’estetica del legno o che non faccia effetto vetro antiproiettile brucato quando prende una martellata?
In nautica si lucida a specchio per ridurre gli attriti e gli urti si evitano come la peste, anche se si vuole essere preparati il più possibile nell’eventualità che capitino. L‘esatto opposto di quello che capita a un banco da lavoro.
Una barca ammollo in mare è soggetta a sollecitazioni inimmaginabili in qualsiasi altro ambiente naturale e dalla sua integrità spesso dipende l‘incolumità dell’equipaggio, quindi capisco che si possa investire in metodiche che non vengono nemmeno utilizzate nell‘edilizia di lusso nei paesi in cui il legno lo usano come noi usiamo il mattone.
Ma lasciando perdere gli incollaggi che oltre ai costi potrebbero avere anche svantaggi nel‘ambito hobbystico o nella costruzione di mobili, ma potrebbe avere un senso utilizzare impregnanti epossidici per trattare il legno in ambienti esterni, per proteggerlo dal sole e dalla pioggia limitando la manutenzione necessaria per non far marcire una terrazza, un pavillon, una sauna o una capanna per gli attrezzi? Ci sarebbero dei vantaggi a vetrificare in epossidica un banco da lavoro invece che trattarlo ad olio, magari per poterlo usare senza remore anche per verniciare, smerigliare il ferro o saldare?
In falegnameria vedo un utilizzo artistico delle resine epossidiche, ma di impregnazione o verniciatura navigando per la rete non se ne vede. Non c’è niente che potrebbe essere una alternativa ai trattamenti tradizionali? Qualcosa che si presti per verniciature a poro aperto mantenendo l’estetica del legno o che non faccia effetto vetro antiproiettile brucato quando prende una martellata?
In nautica si lucida a specchio per ridurre gli attriti e gli urti si evitano come la peste, anche se si vuole essere preparati il più possibile nell’eventualità che capitino. L‘esatto opposto di quello che capita a un banco da lavoro.
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