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Mobiletto cucina anni 50/60

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  • Mobiletto cucina anni 50/60

    Buonasera a tutti. Sto rimettendo in sesto un mobiletto della nonna di mia moglie. Uno di quelli in cui si metteva la bombola sotto e sopra si appoggiava un piccolo piano cottura. Legno tutt'altro che pregiato. Piuttosto legnaccio.

    foto compressa 3.jpg

    Ma mia moglie ci è molto affezionata e rivederlo,messo meglio, nella casa in montagna le farà piacere. Sulla parte superiore andrà collocata la pietra originale.
    Dopo aver rimosso innumerevoli strati di vernice (quasi sicuramente con quintali di piombo) e uno strato di cementite è comparso questo:

    foto compressa 2.jpg

    Presumo abete per il telaio e compensato (pioppo?) Per il tamburato.
    Quel buco che si vede al centro era chiuso con una ghiera di plastica piuttosto bruttina. Nelle altre ante sono andate perse. Ora lasciare quel buco non mi va, né ricoprire tutta l'anta con un altro foglio di compensato.
    Vi chiedo suggerimenti per poter rendere presentabili le ante. Come posso camuffare o coprire quel buco? Tenete presente che la finitura sarà larice, opaco.
    Grazie per i suggerimenti
    Buon primo Maggio a chi lavora e a chi un lavoro speriamo lo trovi presto

  • #2
    Nella prima foto si vede un'altra anta con la ghiera di plastica, personalmente ne cercherei una coppia di simili per mantenere l'aspetto "storico" del mobile.
    Al limite se conosci qualcuno che ha una stampante 3D potresti fartene fare una copia.
    P.S.: i mobili da cucina di quall'epoca mi piacciono tantissimo

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    • #3
      Trovarne di simili sarà dura.... però in effetti fanno parte del mobiletto. Anche se non mi piacciono molto. La soluzione con stampante 3d potrebbe essere praticabile.
      Anche a me piacciono questi mobiletti, anche se non sono certo di pregio, ma restituiscono quello che era l'ambiente casalingo qualche decennio fa...
      Certo per conservarne la "storicità" avrei dovuto lasciare anche lo strato di cementite (ostica da togliere) ma era troppo messa male. Stava per andare in discarica questo mobiletto...

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      • #4
        ..l'idea della stampante è buona, altrimenti https://www.google.com/search?q=deco...031&source=lnm li trovi anche al brico.

        ...finitura legno sul pioppo? assai bruttina.

        ...https://www.google.com/search?q=colo...ource=iu&ictx= io darei uno smaltino ad effetto tipo questi, costicchiano ma ti basta un barattolino piccolopiccolo per quella superficie.
        ?sigpicAnche un chiodo ha una testa,però non ci ragiona.....come tanta gente !
        -------------------------------
        Massimo?

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        • #5
          L'idea del fregio mi piace, ne dovrò trovare uno non molto arzigogolato...
          Per quanto riguarda la colorazione mi hai dato un ottimo spunto. Non sono sicuro sia pioppo, ho solo ipotizzato vista l'epoca del mobiletto. Il pioppo prende la tinta male? Potrei pure optare per un bianco con venatura a vista. Si presterebbe? Andrà in un piccolo ambiente dove metterò un tavolo a questo punto bianco, visto che ce l'ho. Certo il loro è quasi chiuso da sé, però che tipo di mordente usare? Di quelli che hai postato tu bianco ce ne sono. Pensavo fossero solo per tinteggiatura muri...

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          • #6
            Bene, il lavoro di carteggiatura prosegue a singhiozzo ma prosegue.
            Il top di questo mobiletto è costituito da due pietre semplicemente appoggiate sopra, qui:

            IMG_20200509_214245.jpg

            e qui:

            IMG_20200509_214450.jpg

            Il problema è che la pietra era solamente appoggiata, senza nessun fermo. Posa sul telaio del mobile e se qualcuno volendolo spostare afferra il bordo della pietra, la stessa gli rimane in mano, con conseguente pericolo di caduta, oltre al fatto che si graffierà sicuramnete il muro contro cui poggia la credenzina.
            Come posso fissarlo in qualche modo alla base senza dover per forza incollarlo?
            Avevo pensato a dei legnetti incollati che fanno riscontro con la parte interna del telaio ma non so se legno e marmo si incollano felicemente.
            Consigli? Grazie

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            • #7
              Prova con questo TEC 7
              Comunque anche con il chimico per i tasselli se devi solo applicare dei listelli al marmo va benissimo, tanto non devono reggere il marmo ma solo restare attaccati per evitare lo spostamento dello stesso. Poi sotto metti due viti tra listello e mobiletto.
              rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
              L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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              • #8
                Ottimo grazie Toto. Visto su Amazon a circa 16€. Ma è multiuso e lo posso adoperare per altre cose.
                Bene, smarcato questo adesso mi servirebbe sapere se c'è una dima per le anuba. Vorrei sostituire le cerniere a libretto che c'erano (anche perché più di qualcuna aveva in perni spezzati) e mettere appunto delle anuba nere. Alla fine credo il mobiletto lo farò bianco, ma per la finitura posterò discussione su apposita sezione.
                Ritornando alle anuba... Ho visto che sulle mie porte il falegname che me le ha fatte (buonanima, hanno 12 anni, rovere, e non si sono mosse di un millimetro) ha messo i perni sull'anta non paralleli al telaio ma inclinati leggermente. Mi spiego: il perno a telaio è inserito perpendicolarmente al telaio stesso. Il perno ad anta è inserito con un angolo di qualche grado. Suppongo abbia usato una dima. Esiste in commercio? Oppure non serve?
                Sono ante piccoline e verranno poi stuccate, ma non mi va di ridurle in groviera. Ma soprattutto mi chiedo perché non ha inserito normalmente, cioè perpendicolarmente, entrambi i perni...
                Se c'è un tutorial sul forum lo cerco....

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                • #9
                  Esistono le dime per mettere le anuba, ma sono in base alla misura delle cerniere che userai. Esistono per ante a filo e per ante a battente. Fai una ricerca su google
                  rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
                  L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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