annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Cassetti tradizionali
Comprimi
X
-
Bravo Giuliano, complimenti per il video! Sicuramente invoglierà molti utenti a realizzarle a mano. Grazie per la condivisione!rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro
Commenta
-
Complimenti Giuliano!
sia per la lavorazione impeccabile del cassetto che per il
video semplice e chiaro, che, vuoi per le musiche di sottofondo,
vuoi per la dizione con un sottilissimo accento partenopeo ( che
a me piace molto) si vede con piacere.Michele
Commenta
-
Ciao Michele,
Grazie per aver apprezzato il mio lavoro. Mi piace fare video ma davvero richiedono un grosso impegno, anche a livello amatoriale come i miei.
Ricordo bene la tua simpatia per Napoli e i napoletani, anzi direi simpatia familiare....mi sovviene spesso che il tuo papà ne parlava con entusiasmo, soprattutto per la produzione di mandolini di cui era un grande estimatore??
Commenta
-
Per la gente del sud Napoli era la capitale.
Riguardo ai cassetti,
noto che nelle attuali realizzazioni di cassetti a coda di rondine, spesso quelle passanti posteriori sono
a filo con il retro del cassetto. Chi, come me, si occupa di restauro sa che quel particolare può
dare luogo ad uno spiacevole inconveniente, specie in cassetti molto larghi tipo comò o cassettoni.
Il cassetto di un comò può essere anche più lungo di un metro e nel corso del suo utilizzo, se carico
di biancheria o altro pesante, nell'aprirlo e chiuderlo spinge il retro che dopo anni di utilizzo si imbarca
verso l'esterno facendo sì che questo tocchi contro lo schienale del mobile, in modo che il fronte del cassetto
abbia difficolta ad andare a filo con il mobile, cioè rimane fuori di alcuni mm.
Facendo i fianchi più lunghi, cioè arretrando la coda del retro di un paio di cm ,
anche quando il mobile passa ai nipoti, questo inconveniente, che è fisiologico, non
da alcun problema perchè l'imbarcamento, dato lo spazio, non ha possibilitá di toccare lo schienale del mobile.
Queso particolare lo noto nella quasi totalitá dei mobili a cui metto mano, tanto che quando mi capita
di fare qualche cassetto ex novo uso sempre arretrare le code posteriori.
Vado a fare qualche foto.....
image.jpeg
image.jpegMichele
Commenta
-
Avevo notato questo particolare e mi chiedevo appunto il motivo. Ora lo hai chiarito tu...davvero interessante. Una volta feci anche io dei cassetti col retro spostato in avanti ma inserito in due scanalature tagliate di traverso nei fianchi. Lo feci seguendo un progetto in rete ma senza capirne il motivo.
Invece il retro più basso dei fianchi? Ho letto per evitare troppa compressione tale che chiudendo un cassetto se ne aprono altri senza volerlo...ma è davvero così?
Ancora, nel video ho mostrato, accogliendo un suggerimento di un articolo su FWW, come il fare il retro di un paio di mm più corto del fronte fornisse al cassetto una geometria leggermente trapezoidale piuttosto che rettangolare in modo da favorirne l'inserimento nel telaio. Ti risulta nella nostra tradizione?
Commenta
-
Ed io confermo quanto detto, un cassettone di mio papá ha lo stesso sistema, lo aveva fatto nel 1922.
IMG_0019.JPGrimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro
Commenta
-
Si credo che il retro più basso sia appunto per evitare la compressione.
Io uso segnare la coda non nel modo che fai vedere tu nel video, tu la tieni nella morsa
a filo del banco altri la alzano di una N.5 per poi poggiarsi su questa e sul pezzo, io mentre
ho sviluppato questa metodica:
appoggio di costa i due pezzzi da segnare su un piano di riscontro (es. il piano della combinata)
e sotto il lato fronte ci aggiungo uno spessore di un mm, in modo che questo, a cassetto finito,
non tocchi sul fronte del mobile ma lascia anche sotto un mm di aria, evita che strisciando su un mobile
che è stato mordezzato tolga il colore ( specie nel caso i cassetti vengano accordati qualche mm all'interno).
Tracciando le code tenendo i pezzi di costa azzera l'eventuale errore dovuto ad un cattivo allineamento
con la linea del truschino e previene il fatto che nell'atto di tracciare si potrebbe inavvertitamente spostare
l'allineamento.
Il babbo me la contestava sostenendo anche una eventuale minima trambezza la si era sempre corretta con
un colpettino di pialla, ma una volta dovette ammettere che su 4 cassetti nuovi ( che avevo fatto io) non ci
fu bisogno di alcun colpo di pialla.
Hai notato quanta soddisfazione si prova quando componi un cassetto in quel modo, vorresti stare li
a fare apri e chiudi per ore quasi a non credere che funzioni così perfettamente.
Ancora grazie del video, a me personalmente ha risvegliato bei ricordi,
che quasi mi verrebbe voglia............Michele
Commenta
-
Toto e Michele grazie ad entrambi per le foto, davvero preziose. Anzi, il prossimo cassetto provo a realizzarlo in quel modo col retro più avanti.
Michele, il tuo metodo mi convince molto ma tieni presente che non avendo combinata sgrosso i pezzi alla nastro e da lì in poi tutto a mano. Naturalmente io faccio pochi cassetti una volta ogni tanto e per divertimento. Il mobile che sto realizzando sarà un contenitore per attrezzi e ferramenta per il laboratorio: bastavano un po’ di viti e colla...ma ne approfitto per divertirmi ed esercitarmi...
Per questo motivo preparo il fronte che letteralmente si incastra nella sua apertura, faccio il cassetto e correggo alla fine col pialletto per dare aria su tutti e quattro i lati del frontale.
La cosa che mi sono chiesto invece è se basterà un mm di aria ad evitare che l’espansione del legno incastri il frontale al prossimo inverno. Vostre esperienze?
Commenta
-
Originariamente inviato da Toto Visualizza il messaggioEd io confermo quanto detto, un cassettone di mio papá ha lo stesso sistema, lo aveva fatto nel 1922.
[ATTACH=CONFIG]92309[/ATTACH]
si costruivano presumibilmente nel 1922.
Mi fu spiegato tanti anni fa all'inzio della mia carriera di falegname perchè il babbo da ragazzo veniva
mandato dal padre ( falegname) ad aiutare il nonno che non avendo mai avuto macchine usava fare
tutto manualmente.
In pratica dei quattro lati che compongono il cassetto dai pezzi grezzi usciti dalla sega se ne pialla solo
la parte interna e per il fronte ed il retro si fa esattamente come ha fatto Giuliano, anche nella variante
retro leggermente più corto, i fianchi anch'essi vengono accordati in lunghezza e in altezza. Il fronte e il retro
copiano esattamente la larghezza del vano dovre andranno alloggiati e su questi si tracciano le code, e si
compone il cassetto che a questo punto risulta rifinito solo all'interno, una volta asciutta la colla si procede,
tenendo il cassetto nella morsa alternativamente con il retro e con il fronte ad abbassare il fianco
a colpi di pialla , prima sbozzino e poi pialla da finitura fino ad arrivare alle code,
si ottienne così un fianco perfettamente di spessore uniforme senza tracciare e verificare la misura.
Si spiana di fino il fronte, (la parte a vista del cassetto ) e si lascia il retro del retro grezzo come uscito dalla sega,
lo si vede sia nella foto di Toto che nella mia, tanto li dietro non lo vedrà mai nessuno.
Per fare tutte queste operazioni non serve misurare niente ( a quei tempi un metro manco ce lo avevano), pialla, squadra,
sega, truschino e matita e un buon manico, ma a quei tempi o lo si aveva o cambiavi mestriere..Michele
Commenta
Commenta