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Ha senso un segaccio se hai la ruota?

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  • Ha senso un segaccio se hai la ruota?

    Per le seghe a dorso, quelle a telaio E quelle ad archetto sembra che sia rimasta una dignità di utilizzo nonostante lo spopolare delle seghe giapponesi e degli elettroutensili, ma esistono lavorazioni o contesti in cui il vecchio segaccio occidentale ha vantaggi rispetto a Kataba e ryoba? Quelli di discreta qualità costano molto di più delle seghe giapponesi migliori e quelli economici sono spesso delle ciofeche con lame non affidabili.

    Qualcuno che conosce bene entrambi gli utensili può dirmi se conviene averli entrambi, quando vale la pena usare le seghe giapponesi e quando quella occidentale?

  • #2
    .....la ruota ?
    Michele

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    • #3
      Noto sarcasmo, mi scuso per la banalità della domanda

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      • #4
        Originariamente inviato da drmacchius Visualizza il messaggio
        Noto sarcasmo, mi scuso per la banalità della domanda
        A me non sembra sarcasmo, forse non sa cosa intendi per ruota, perché anche io vorrei sapere cosa intendi!
        rimanere allievo é il segreto di ogni maestro. J.S.
        L'Arte è la parte nobile di ognuno di noi che non è ostaggio nè del tempo nè del denaro

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        • #5
          vi seg(u)o a ruota

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          • #6
            ...pensa ad un cantiere edile (da piccola impresa), beh il segaccio la fa da padrone.........specie in lavori pesanti le seghe giapponesi sono troppo delicate e ci vuol poco a piegarle e rovinarle, in pratica il segaccio ci vuole


            ...per ruota, penso sia una metafora per dire che il segaccio sembra essere stato superato, arcaico
            ?sigpicAnche un chiodo ha una testa,però non ci ragiona.....come tanta gente !
            -------------------------------
            Massimo?

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            • #7
              Volendo dare una risposta in merito alla differenza tra le varie tipologie,
              ebbene,
              ogni utensile ha una sua specificità, posseggo una quantità ( più di quelli che servirebberò) di
              seghe, specie del tipo europeo, e con quelle ci ho sempre fatto tutto, accoppiando un utensile
              specifico ad una lavorazione specifica e nell'ambito di queste specificità diversi gradi di finitura,
              un esempio: se devo troncare una tavola uso due seghe a telaio diverse a seconda se la tavola è destinata
              alla falegnameria o alla costruzione di una cassaforma per il cemento e questa diversificazione
              vale per buona parte delle lavorazioni.
              Poi con l'avvento dei forum ho conusciuto le seghe jap, che hanno innegabili pregi, e con le quali ho
              sostituito le europee nei tagli di iperprecisione ( incastri e code) in virtù dello spessore ridotto e della
              precisione, ma queste caratteristiche le rendono molto delicate, io ne ho piegate diverse perchè,
              nonostente ero conscio della loro delicatezza, mi sono fastidiato a prendere l'omologa europea adatta
              a quel lavoro.
              Un uso che faccio della Douzuki che mi avvantaggia parecchio è quello ( occupandomi di restauro) della
              troncatura di pezzi minuscoli dove sarebbe opportuna la finitura di una troncatrice ma questa, in virtù
              della dimensione dei pezzi , esporrebbe le mie dita a notevoli pericoli.

              Alla fine della fiera posso dire che è sarebbe bene avere e saper usare entrambe le tipologie.
              Michele

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              • #8
                Ineccepibile.
                Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo. (A. Einstein)

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                • #9
                  Hi capito adesso a cosa vi riferivate. Correttore automatico. Ryoba

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                  • #10
                    Le vecchie seghe a telaio nella dentatura seguono anche loro la regola generale dei
                    n. denti per pollice rispetto al tipo di taglio ( rip o cross), mi piacerebbe capire come
                    vanno i modelli dotati di lama Turbo-cut di fattura giapponese per la troncatura saltuaria
                    di pezzi di grosse dimensioni (es. mm 80 x 200-300),

                    qualcuno le ha mai provate?

                    Una sega a telaio potrebbe sembrare una cosa anacronistica, ma non è cosí,
                    una attrezzo banale facile da autocostruirsi ( la mia decina è tutta auto costruita)
                    con una spesa più che modica, risolve facilmente cose che richiederebbero ben
                    altra attrezzatura, un esempio:
                    il taglio su manufatti già assemblati, se si traccia il taglio su entrambi i lati e lo si esegue
                    in coppia si riesce a fare un taglio anche attraverso 50 cm con una precisione più
                    che accettabile.

                    Magari se volete lo spiego meglio......
                    Michele

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                    • #11
                      Credo che la sega a telaio permetta di fare tutto quello che si farebbe con quella a nastro, ma a mani e con maggiore sicurezza/precisione in funzione del prezzo .

                      Le seghe a telaio con lama giapponese non le ho provate ma da quanto ho capito, per,ettono di avere la precisione e pulizia per tagli che altrimenti non si farebbero con nessuna altra sega a mano, come dividere longitudinalmente travetti di due metri o realizzare due tavole spesse 8 millimetri da tavole 30 x 100 cm di 18 mm di spessore.

                      Ritornando alla domanda iniziale, si può riassumere che si usa il segaccio in carpenteria, la sega giapponese in ebanisteria e la sega a telaio in falegnameria quando si devono fare tagli di dimensioni più simili alla carpenteria che all‘ebanisteria?

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                      • #12
                        Originariamente inviato da drmacchius Visualizza il messaggio
                        Qualcuno che conosce bene entrambi gli utensili può dirmi se conviene averli entrambi, quando vale la pena usare le seghe giapponesi e quando quella occidentale?
                        Io uso le seghe occidentali a dorso vintage quando voglio in mano qualcosa di "consistente" da usare senza troppi scrupoli. Sono tutte lame da 0.6, riaffilabili.
                        Ne ho di nuove, occidentali, con lame molto più sottili che uso per gli incastri perché posso utilizzarle con il limitatore di profondità.
                        Le giapponesi le uso per piccoli lavori di precisione dove il limitatore non mi serve, o quando uso le guide magnetiche con le quali il dorso delle occidentali back potrebbe dare fastidio.

                        Credo che però sia solo una questione di abitudini e di che lame hai. Le mie giapponesi sono tutte molto sottili e poco stradate.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da gromit62 Visualizza il messaggio
                          Io uso le seghe occidentali a dorso vintage quando voglio in mano qualcosa di "consistente" da usare senza troppi scrupoli. Sono tutte lame da 0.6, riaffilabili.
                          Ne ho di nuove, occidentali, con lame molto più sottili che uso per gli incastri perché posso utilizzarle con il limitatore di profondità.
                          Le giapponesi le uso per piccoli lavori di precisione dove il limitatore non mi serve, o quando uso le guide magnetiche con le quali il dorso delle occidentali back potrebbe dare fastidio.

                          Credo che però sia solo una questione di abitudini e di che lame hai. Le mie giapponesi sono tutte molto sottili e poco stradate.
                          Che seghe occidentali usi?
                          Per Lavorare a mano compensati, tamburati e lamellari cosa useresti, seghe occidentali o giapponesi?
                          Io ho la kataba con la guida giapponese, che come sistema per tagliare mannelli di multistrato è perfetto, ma una lama „più rigida e consistente“ lo sarebbe di più ma purtroppo nella guida in segaccio non ci passa.

                          Mi sembrano belle le seghe occidentali che vende Dieter Schmidt , sia quelle die Thomas Flinn che le seghe a telaio della ece, che come le pialle della ece E contrariamente ai segaccio (che usano sempre gli youtuber anglosassoni) sono molto usate dagli youtuber amanuensi tedeschi e sembrano avere performance inaspettate.

                          Non ho ancora capito se mi servano realmente o se sarebbero solo un tipico fenomeno di gear acquisizione Syndrom dell‘hobbysta collezionista. Per questo chiedo consiglio. Per i telai da 60 cm si possono usare sia lame occidentali che quelle universali giapponesi e potrebbero essereuna soluzione per avere tuo in uno.

                          Comunque per quanto faticoso e anacronistico, le seghe a telaio sembrano l‘unica vera alternativa alla sega a nastro e probabilmente, se le si confronta a seghe a nastro di piccole dimensioni e amatoriali come quelle Metabo/Makita, sono pure un’alternativa valida, così come delle buone pialle in metallo sono una alternativa alida alla pialla a spessore amatoriale (sulla pialla a filo credo che invece che ottenere risultati decenni a mano sia più un esercizio zen finalizzato a se stesso che un mezzo per realizzare qualcosa col legno)

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                          • #14
                            Ti ho messo le mie considerazioni in neretto

                            Originariamente inviato da drmacchius Visualizza il messaggio
                            Che seghe occidentali usi?
                            Principalmente delle seghe con dorso, per fare incastri. Se sono incastri piccoli ne uso una autocostruita e una Hishika giapponese da 0.2 mm non stradata (un gioiellino) con il manico gents.
                            Per Lavorare a mano compensati, tamburati e lamellari cosa useresti, seghe occidentali o giapponesi? Uso (pochissimo a dire il vero, non mi capita spesso di fare questo tipo di tagli) dei segacci vintage USA, non ricordo se sono sei 22 o 26 pollici.
                            Io ho la kataba con la guida giapponese, che come sistema per tagliare mannelli di multistrato è perfetto, ma una lama „più rigida e consistente“ lo sarebbe di più ma purtroppo nella guida in segaccio non ci passa.

                            Mi sembrano belle le seghe occidentali che vende Dieter Schmidt , sia quelle die Thomas Flinn che le seghe a telaio della ece, che come le pialle della ece E contrariamente ai segaccio (che usano sempre gli youtuber anglosassoni) sono molto usate dagli youtuber amanuensi tedeschi e sembrano avere performance inaspettate.
                            Di tedesco uso le pialle Ulmia e ECE, mi trovo bene.
                            Uso spesso anche le seghe tedesche della ULMIA, ho la 348 e la 352.


                            Non ho ancora capito se mi servano realmente o se sarebbero solo un tipico fenomeno di gear acquisizione Syndrom dell‘hobbysta collezionista. Per questo chiedo consiglio. Per i telai da 60 cm si possono usare sia lame occidentali che quelle universali giapponesi e potrebbero essereuna soluzione per avere tuo in uno.
                            Delle seghe che ho io il 70% è inutilizzato, ma se non sperimenti (cioè acquisti) come sai quello che ti serve o ti piace usare? .

                            Comunque per quanto faticoso e anacronistico, le seghe a telaio sembrano l‘unica vera alternativa alla sega a nastro e probabilmente, se le si confronta a seghe a nastro di piccole dimensioni e amatoriali come quelle Metabo/Makita, sono pure un’alternativa valida, così come delle buone pialle in metallo sono una alternativa alida alla pialla a spessore amatoriale (sulla pialla a filo credo che invece che ottenere risultati decenni a mano sia più un esercizio zen finalizzato a se stesso che un mezzo per realizzare qualcosa col legno)

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