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affilatura scalpelli

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  • affilatura scalpelli

    Ho molta anzi no, moltissima difficoltà nell'affilare gli scalpelli.
    Premetto che di affilatura scalpelli non ne so niente.
    Ho provato ad affilarli con la mola ad acqua, non so se è che sbalio inclinazione (circa30°) o cosa, ora mi ritrovo lo scalpello che taglia meno di prima.
    Vi prego c'è qualcuno che con pazienza me lo puo spiegare?
    vi ringrazio tantissimo
    Ciao a tutti FRANCESCO

  • #2
    Non credo che riuscirai ad avere risultati soddisfacenti con una mola ad acqua o almeno
    io non ci sono mai riuscito.
    Secondo me una buona affilatura va fatta a mano quindi dovresti munirti di una di quelle
    guide necessarie per questa operazione.
    Io utilizzo questa della Veritas, ottima sotto ogni punto di vista ma, ne esistono anche di più economiche.


    Poi dovresti munirti di qualche pietra ad acqua o le prime volte puoi anche utilizzare
    la carta vetrata fissata con biadesivo o colla spray su un supporto piano e rigido tipo vetro spesso 1 cm e, comprare
    le pietre in seguito.
    Io utilizzo una pietra doppia 1000/3000 e una 6000.
    Ultima modifica di Stefano54; 09-04-2009, 15:49.

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    • #3
      Per affilare scalpelli con la mola ci vuole un accessorio tipo questo
      Alex

      I Miei Lavori

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      • #4
        ....e che grana deve avere, la cartavetrata?
        rafè

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        • #5
          Originariamente inviato da kraiskap Visualizza il messaggio
          ....e che grana deve avere, la cartavetrata?
          rafè

          Affilatura base
          Alex

          I Miei Lavori

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          • #6
            Caro Francesco, io uso la mola ad acqua per affilare gli scalpelli, ma solamente quando hanno lo smusso fortemente danneggiato (ad es. da un chiodo incontrato accidentalmente) o quando, dopo l’acquisto, lo smusso non mi convince. Con la mola creo un’apposita incurvatura, detta “ralla” dalle mie parti; la “ralla” deve interessare tutto lo smusso e a tal fine è importante crearsi un’apposita guida (del tipo che ho già mostrato in foto su questo Forum), che consenta di affilare lo scalpello senza cambiare angolatura. Sappi che, se non vuoi creartela da te, puoi comunque trovare su internet molti di tali attrezzi a prezzi accettabili (Alex docet). Inizialmente occorre posizionare lo scalpello in modo che la mola tocchi la parte centrale dello smusso. Poi si affila lo scalpello - controllando di tanto in tanto che tutto proceda bene (spegnendo la mola ed osservando come procede l’affilatura) - fino a che la “ralla” interessa tutto lo smusso e compare il filo.
            Una volta che la “ralla” è stata così creata, passo a rifinire lo scalpello su una pietra naturale lubrificata con olio. Su questa pietra devi poggiare prima lo spigolo posteriore dello smusso (dove inizia la “ralla”), poi lo spigolo anteriore dello smusso (dove finisce la ralla, ossia la punta dello scalpello). Per essere sicuro che l’appoggio sia perfetto e uniforme sui due punti dello smusso, vi metto l’indice della mano sopra (sul dorso dello scalpello, nella parte finale). A questo punto faccio roteare lo scalpello sulla pietra numerose volte. Poi giro lo scalpello e, FACENDO ADERIRE PERFETTAMENTE TUTTA LA PARTE DORSALE DELLO SCALPELLO, faccio roteare ancora lo scalpello (si può anche spostare lo scalpello a destra e sinistra). Poi giro di nuovo lo scalpello, poggiando la “ralla” come nella fase iniziale e roteo; poli rigiro ancora e così via fino a che il filo non va via.
            Una volta che il filo è andato via, se voglio uno scalpello che tagli molto (es. scalpello da intaglio), passo a rifare le operazioni di affilatura su pietre ad acqua a grana molto fine (es. le pietre belghe); nelle fasi finali, però, non faccio roteare lo scalpello, ma lo tiro verso me. Infine rifinisco il tutto lucidando lo scalpello su un disco di stracci di cotone che gira a velocità non elevatissima.
            Se invece devo affilare scalpelli da falegname, se devo sbrigarmi, evito l’uso delle pietre ad acqua e passo direttamente dalla pietra ad olio alla lucidatura. Comunque alla fine lo scalpello deve tagliare i peli senza problemi. E’ fondamentale che gli attrezzi siano affilatissimi, altrimenti non comandi tu, ma loro (gli attrezzi), ed il lavoro non viene bene!
            Volendo dare dei numeri: le mole ad acqua hanno una grana non unica (varia col tipo), ma generalmente va da 100 a 250. Le pietre belghe vanno dalla grana 3000 a 6000-8000-10000.
            Secondo i più esperti, avendo uno scalpello che già è ben foggiato e richiede solo una affilatura più accurata, occorre affilarlo con passaggi su grane via via crescenti, da grana 220 a 325 a 600 a 1200 a 4000-6000, fino a 8000-10000. Queste ultime grane sono tipiche delle pietre belghe. Le grane precedenti le puoi trovare in altre pietre naturali o in pietre diamantate o anche, più semplicemente, con carta vetro, come ben diceva Stefano.
            A dispetto di tutte queste parole (che ho usato per cercare di essere il più chiaro possibile), ti assicuro che, vedendo quanto ho detto, tutto risulta molto più facile di quanto possa sembrare. Occorre solo non andare di fretta quando si affila! Ti garantisco che, con la pratica, diventerai sempre più bravo. Se poi ti serve qualche foto, fammi sapere. In ogni caso aiutati con i filmati su internet: ve ne sono molti.
            Giusto per finire ti dico che l’affilatura degli scalpelli consente ben presto risultati molto soddisfacenti anche ai principianti. Ciò è particolarmente vero se usi una guida del tipo consigliato da Stefano. Ben più difficile è invece quella delle sgorbie e, soprattutto, quella degli scalpelli a V, ma in questo campo mi aspetto l’intervento di tanti più bravi e competenti di me che, ti assicuro, su questo Forum ci sono e spesso si fanno sentire.
            Saluti.
            Felice

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            • #7
              Non voglio fare lo sborone ma io affilo a mano.
              Mola a secco con due grane, una grossa ed una fine.
              Scodelletta d'acqua per raffreddare.
              Pietre ad olio, una semifina e l'altra finissima.
              Non rammento più le grane precise ma penso di essermi fatto capire.
              L'inclinazione di affilatura la vario a seconda dell'uso e della necessità.
              Diciamo che ho tre serie di scalpelli, una composta da tutti gli " avanzi " ed i vecchi scalpelli che affilo con un'inclinazione decisamente bassa e che mi servono per i lavori di sgrosso o su legno usato dove il rischio del chiodo o altro è sempre possibile oppure per grattare colla o raschiare qualcosa.
              Un'altra serie ha un'inclinazione più accentuata e la uso per fare mortase scanalature e roba simile.
              La terza serie ha un angolo decisamente maggiore ed è quella per lavorare di " fino ".
              Alternando l'uso delle varie serie lavoro speditamente e mantengo a lungo le affilature più delicate.
              Questa abitudine è nata lavorando nei cantieri, sistemando vecchie porte e finestre e via discorrendo.
              Fuori della mia tana capita di dover riprendere un filo di scalpello con un pò di carta vetrata poggiata su di un davanzale di finestra e farlo su scalpelli buoni mi secca parecchio.

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              • #8
                Originariamente inviato da sapri Visualizza il messaggio
                Caro Francesco, io uso la mola ad acqua per affilare gli scalpelli, ma solamente quando hanno lo smusso fortemente danneggiato (ad es. da un chiodo incontrato accidentalmente) o quando, dopo l’acquisto, lo smusso non mi convince. Con la mola creo un’apposita incurvatura, detta “ralla” dalle mie parti; la “ralla” deve interessare tutto lo smusso e a tal fine è importante crearsi un’apposita guida (del tipo che ho già mostrato in foto su questo Forum), che consenta di affilare lo scalpello senza cambiare angolatura. Sappi che, se non vuoi creartela da te, puoi comunque trovare su internet molti di tali attrezzi a prezzi accettabili (Alex docet). Inizialmente occorre posizionare lo scalpello in modo che la mola tocchi la parte centrale dello smusso. Poi si affila lo scalpello - controllando di tanto in tanto che tutto proceda bene (spegnendo la mola ed osservando come procede l’affilatura) - fino a che la “ralla” interessa tutto lo smusso e compare il filo.
                Una volta che la “ralla” è stata così creata, passo a rifinire lo scalpello su una pietra naturale lubrificata con olio. Su questa pietra devi poggiare prima lo spigolo posteriore dello smusso (dove inizia la “ralla”), poi lo spigolo anteriore dello smusso (dove finisce la ralla, ossia la punta dello scalpello). Per essere sicuro che l’appoggio sia perfetto e uniforme sui due punti dello smusso, vi metto l’indice della mano sopra (sul dorso dello scalpello, nella parte finale). A questo punto faccio roteare lo scalpello sulla pietra numerose volte. Poi giro lo scalpello e, FACENDO ADERIRE PERFETTAMENTE TUTTA LA PARTE DORSALE DELLO SCALPELLO, faccio roteare ancora lo scalpello (si può anche spostare lo scalpello a destra e sinistra). Poi giro di nuovo lo scalpello, poggiando la “ralla” come nella fase iniziale e roteo; poli rigiro ancora e così via fino a che il filo non va via.
                Una volta che il filo è andato via, se voglio uno scalpello che tagli molto (es. scalpello da intaglio), passo a rifare le operazioni di affilatura su pietre ad acqua a grana molto fine (es. le pietre belghe); nelle fasi finali, però, non faccio roteare lo scalpello, ma lo tiro verso me. Infine rifinisco il tutto lucidando lo scalpello su un disco di stracci di cotone che gira a velocità non elevatissima.
                Se invece devo affilare scalpelli da falegname, se devo sbrigarmi, evito l’uso delle pietre ad acqua e passo direttamente dalla pietra ad olio alla lucidatura. Comunque alla fine lo scalpello deve tagliare i peli senza problemi. E’ fondamentale che gli attrezzi siano affilatissimi, altrimenti non comandi tu, ma loro (gli attrezzi), ed il lavoro non viene bene!
                Volendo dare dei numeri: le mole ad acqua hanno una grana non unica (varia col tipo), ma generalmente va da 100 a 250. Le pietre belghe vanno dalla grana 3000 a 6000-8000-10000.
                Secondo i più esperti, avendo uno scalpello che già è ben foggiato e richiede solo una affilatura più accurata, occorre affilarlo con passaggi su grane via via crescenti, da grana 220 a 325 a 600 a 1200 a 4000-6000, fino a 8000-10000. Queste ultime grane sono tipiche delle pietre belghe. Le grane precedenti le puoi trovare in altre pietre naturali o in pietre diamantate o anche, più semplicemente, con carta vetro, come ben diceva Stefano.
                A dispetto di tutte queste parole (che ho usato per cercare di essere il più chiaro possibile), ti assicuro che, vedendo quanto ho detto, tutto risulta molto più facile di quanto possa sembrare. Occorre solo non andare di fretta quando si affila! Ti garantisco che, con la pratica, diventerai sempre più bravo. Se poi ti serve qualche foto, fammi sapere. In ogni caso aiutati con i filmati su internet: ve ne sono molti.
                Giusto per finire ti dico che l’affilatura degli scalpelli consente ben presto risultati molto soddisfacenti anche ai principianti. Ciò è particolarmente vero se usi una guida del tipo consigliato da Stefano. Ben più difficile è invece quella delle sgorbie e, soprattutto, quella degli scalpelli a V, ma in questo campo mi aspetto l’intervento di tanti più bravi e competenti di me che, ti assicuro, su questo Forum ci sono e spesso si fanno sentire.
                Saluti.
                Felice
                Inanzitutto grazie a te e a tutti gli altri per le vostre preziosissime risposte.
                Scusa Felice ma il movimento rotatorio sulla pietra è fondamentale?
                Io faccio solamente avanti indietro sulla "ralla" e un destra sinistra sul dorso per togliere la bava. stando molto leggero allora é questo il mio errore?
                Ciao a tutti FRANCESCO

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                • #9
                  No, non è importante che il movimento sia rotatorio, penso che può andare bene anche avanti-indietro; quello che è fondamentale è NON CAMBIARE MAI L'ANGOLO DI AFFILATURA e mantenere piatto lo scalpello sul dorso, altrimenti la punta dello scalpello si arrotonda e non taglia più. Solo alla fine, a scalpello ormai affilato, se proprio vuoi, puoi operare con un maggiore angolo di affilatura su pietra a grana finissima (per creare il cosiddetto micro-bevel), ma, comunque, anche in questo caso, devi mantenere sempre costante il nuovo angolo di affilatura.
                  Inoltre è di grande aiuto avere scalpelli di qualità, così tengono bene il filo e danno più soddisfazione. Io ho scalpelli Stanley, Pfeill, Due Ciliege, alcune piallette Ibex, ma sto pensando di acquistare qualche scalpello giapponese, visto che ne ho sentito parlare molto, molto bene.
                  Per qualsiasi ulteriore chiarimento sono sempre a disposizione (nei limiti delle mie modeste conoscenze).
                  Saluti e BUONA PASQUA A TUTTI
                  Felice

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                  • #10
                    Allora, se ho ben capito, quando si passa lo scalpello sulla pietra, è tutta una questione di polso.
                    Bisogna tenere sempre la stessa inclinazione, perchè anche il piu piccolo cambio di inclinazione pregiudica la buona affilatura, ho capito bene?
                    Quindi ci vuole molta pratica.
                    Penso di aver capito, proverò su un paio di vecchi scalpelli.
                    Ciao a tutti FRANCESCO

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                    • #11
                      Ciao Falcone

                      Dopo le belle spiegazioni che si sono viste, mi 'affaccio' per dire la mia!!

                      Io uso 2 guide per gli scalpelli, una molto economica, la Eclipse, presa sull'ebay UK di 4-5 sterline, e una ancora piú economica autocostrita, che uso per i scalpelli piú fini.

                      Poi vadi si carta abrasiva.

                      Importante é verificare il dorso degli scalpelli che siano lappati. Questo aiutera per avere una affilatura piú efficace.

                      Semplicemente con un indelebile, marca gli ultimi 3cm del dorso della lama , e passa energicamente sull'abrasivo, partendo da una grana 80, fino alla piú fina.

                      Poi si puo incominiare sull tagliente, sul bevel, e affilarlo per benino fissandolo sulla guida che fa piu comodo.

                      Ciao,
                      Pitu
                      Un piccolo pezzetto di Bahia, Brasile

                      facebook.com/penaestradapousada

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                      • #12
                        Adesso dico anche la mia: guida di affilatura, Veritas MK II, costa cara ma permette ogni genere di settaggio ed oltre agli scalpelli ci affili anche i ferri pialla.
                        Carta abrasiva da carroziere, grana 600 e 1000, le grane inferiori si utilizzano solo se lo scalpello è pesantemente danneggiato, incollata con colla spray su lastra di marmo passando prima il dorso in modo da farlo a specchio o quasi e poi il tagliente con la guida.
                        Dopo la 1000, visto che trovare grane più fini di carta abrasiva può essere difficile, lucidatura finale con blocchetto di MDF e pasta abrasiva da carroziere.

                        Con questo sistema in circa mezz'ora, se lo scalpello non è rovinatissimo, hai uno scalpello perfetto e quando devi riprendere il filo è sufficente una decina di minuti usando solo la 1000 e la pasta abrasiva.
                        Lunga Vita e Prosperità

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                        • #13
                          Grazie a tutti.
                          Con i vostri suggerimenti lo scalpello di prova TAGLIA, non ancora perfettamente ma piu che quando usavo mola ad acqua e pietra.
                          Non ho capito una cosa, la pasta abrasiva serve solo per lucidare o
                          è indispensabile per affilare?
                          Adesso mi mancano solo un migliardo di ore di pratica per renderlo
                          come un rasoio. Un saluto a tutti.
                          Ciao a tutti FRANCESCO

                          Commenta


                          • #14
                            Ciao Falcone.
                            Mi permetto di dirti una sola cosa che vale nel caso tu non sia in possesso di una affilatrice:
                            - se vuoi ottenere una inclinazione di circa 30° ricorda che in linea di massima la lunghezza del taglio dello scalpello deve essere il doppio dello spessore dello scalpello stesso
                            - se vuoi ottenere una inclinazione di circa 45° la lunghezza del taglo dello scalpello deve essere uguale allo spessore dello scalpello.
                            Regole basilari che possono servire.
                            CIAO Ennio

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                            • #15
                              Originariamente inviato da ennius Visualizza il messaggio
                              Ciao Falcone.
                              Mi permetto di dirti una sola cosa che vale nel caso tu non sia in possesso di una affilatrice:
                              - se vuoi ottenere una inclinazione di circa 30° ricorda che in linea di massima la lunghezza del taglio dello scalpello deve essere il doppio dello spessore dello scalpello stesso
                              - se vuoi ottenere una inclinazione di circa 45° la lunghezza del taglo dello scalpello deve essere uguale allo spessore dello scalpello.
                              Regole basilari che possono servire.
                              Si è vero, le regole basilare servono sempre, in qualsiasi lavoro devi svolgere.
                              Ora che mi hai detto questa "regola", mi è venuto in mente d'averla gia usata
                              un sacco di volte per altri lavori (non centra nulla, ma per tagliare le canaline
                              elettriche a 45° usavo questa regola).
                              Ciao a tutti FRANCESCO

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